Potrebbe esserci un giro di “suggeritori” illegali per far prendere la patente di guida a stranieri che non parlano una parola di italiano.
È il sospetto che sorge dopo la denuncia ai danni di un egiziano 32enne di Cesano Boscone che martedì è stato pizzicato nella sede della Motorizzazione Civile di Monza, in via Bramante da Urbino, dove era in corso un esame per conseguire la patente, con un apparecchio cellulare collegato a un auricolare con il quale lo straniero si era fatto suggerire le risposte del test scritto.
A insospettire gli esaminatori il fatto che l’egiziano non sapesse praticamente una parola di italiano ma avesse consegnato il test per primo tra tutti gli esaminati e, per giunta, senza un errore. L’uomo, messo alle strette dai poliziotti, ha detto di aver raggiunto un accordo con un tizio – del quale non ha fatto il nome – incontrato in un bar di corso Milano, a Monza, che in cambio di 300 euro gli avrebbe fatto passare l’esame. Raggiunto l’accordo e pagata la somma pattuita, uno si è messo un auricolare all’orecchio e l’altro gli ha suggerito tutte le risposte.
Non è il primo caso di “suggeritori”: a fine settembre erano scattate altre due denunce per il medesimo motivo. Un 31enne indiano residente nel bergamasco è stato pizzicato all’esame di teoria con uno smartphone dotato di fotocamera occultato in una manica della maglia mentre una donna cinese residente a Milano portava un microfono fissato ad una collana ed un piccolissimo dispositivo Wi-Fi in un orecchio, utilizzati per comunicare con l’esterno. Entrambi erano stati denunciati a piede libero dai carabinieri per tentata truffa