L’Esselunga di viale Libertà a Monza continua preoccupare i residenti da un punto di vista viabilistico. Il timore riguarda la mole di traffico di auto che attraversa il quartiere verso il nuovo store. Il Comune realizzerà un sottopasso per interrare la provinciale che incrocia il viale Libertà all’altezza della rotonda del supermercato, ma nel frattempo per chi a piedi o in bicicletta decide di raggiungere il supermercato diventa un’impresa.
Tutte questioni note che la scorsa settimana sono state sottoposte all’assessore alla viabilità Paolo Confalonieri in consulta. Ha ricordato che «quella strada è di competenza provinciale e non comunale».
Intanto per chi non è automunito dal parcheggio della ex Esselunga parte circa ad ogni ora un navetta gratuita che conduce al nuovo store. Mentre il mercoledì pomeriggio viene allestito un mercatino con bancarelle alimentari e prodotti per la casa.
«È un altro esempio di concreta e buona amministrazione che cerca di dare soluzioni alle necessità dei cittadini – scrive il portavoce Giovanni Vergani – Il trasferimento di Esselunga non poteva essere impedito, visto che a suo tempo l’amministrazione Mariani vendette a Caprotti il terreno in fondo a viale Libertà, che era comunale».
E da Concorezzo arriva una petizione per porre attenzione all’impatto della nuova Esselunga di Monza sull’ambiente circostante. L’ha lanciata l’ingegnere Roberto Brambilla.
«Se tenete al clima e all’ambiente andate a firmare la petizione che trovate sul sito change.org – ha affermato il battagliero componente della Lista Civica Italiana – Esselunga ha aperto da alcuni giorni un proprio supermercato in periferia di Monza in una area che era ancora verde e vicinissima ad un punto critico del corridoio ecologico “Dorsale verde del Nord Milano”. Da quell’area si godeva una vista molto bella sulla Grigna e il Resegone ora che l’insediamento è stato completato c’è solo il grande muraglione che copre tutto».
Il timore di Brambilla è che il quartiere che si trova all’incrocio tra via Libertà e viale Stucchi al confine tra Monza, Villasanta e Concorezzo, possa svilupparsi ulteriormente con nuove costruzioni e generare altro consumo di suolo.
«Ritengo fondamentale che Esselunga consideri l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, fattori strategici da preservare nell’esercizio e nello sviluppo delle proprie attività e che pianifichi ed in seguito implementi le proprie attività lavorative con criteri in grado di prevenire e ridurre gli impatti sull’ambiente – ha sottolineato il politico concorezzese – Dovrebbero costruire una ciclopedonale che colleghi Monza a Concorezzo, ma è pur vero che il centro commerciale si estende su un’area complessiva di 45mila metri quadri. Un’azienda importante non può più esimersi dal facilitare ai propri clienti l’assunzione di atteggiamenti più responsabili verso la società e l’ambiente. Aspetto la risposta ufficiale di Esselunga che mi dia precise garanzie in merito. È in gioco la sua credibilità».
Nel frattempo la sua petizione online in queste prime settimane da quando il megastore di Bernardo Caprotti è stato ufficialmente inaugurato, ha raccolto oltre 500 firme. Resteranno a condizionare le future scelte strategiche ed ambientali da parte di uno dei più importanti colossi italiani della grande distribuzione organizzata?