A Monza è approdata una nuova pericolosissima e stupidissima moda: aprire le porte degli autobus e scappare quando i mezzi sono ancora in corsa per evitare di essere beccati senza biglietto dal controllore. Pur di non pagare l’ammenda i ragazzi mettono a repentaglio la propria vita e quella degli altri passeggeri scegliendo la strada dell’incosciente fuga e rischiando anche di venire investiti dalle auto in corsa.
Un’abitudine che si sta diffondendo sia sulle tratte urbane che su quelle extraurbane. A denunciare l’accaduto un lettore che settimana scorsa mentre era seduto sull’autobus ha visto un giovane aprire improvvisamente le porte mentre il mezzo stava per riprendere la corsa. Anche fonti interne all’azienda, che ci chiedono naturalmente l’anonimato, ci riferiscono che questo non è il primo caso. Sono circa cinque gli episodi accaduti nell’arco dell’ultimo mese. La dinamica è sempre la stessa: l’autobus nelle ore di punta pieno di studenti, il controllore che con fatica si fa spazio e svolge il suo lavoro di verifica dei biglietti e degli abbonamenti, e i giovani “portoghesi” che individuato il pericolo forzano e aprono le porte mentre il mezzo è ancora in corsa scappando. Fortunatamente questi episodi si sono sempre verificati la mattina e il pomeriggio all’ ingresso e all’uscita degli studenti dalle scuole quando anche i pullman viaggiano a passo d’uomo imbottigliati nel traffico delle ore di punta. Ma il pericolo resta comunque dietro l’angolo.
«Se in quel momento il mezzo sta percorrendo una curva c’è il rischio i passeggeri vengano scaraventati fuori dall’abitacolo – spiega un dipendente – Oppure che gli stessi ragazzi che commettono questo reato danneggino il bus e si facciano male». Ad oggi, fortunatamente, non si sono verificati incidenti né nessuno, tra i “portoghesi” e i passeggeri, è rimasto ferito. Ma il timore tra lavoratori e passeggeri aumenta, malgrado non tutti gli episodi vengano denunciati all’Atm. «Purtroppo sui mezzi vecchi è possibile aprire dall’interno le porte anche quando il pullman viaggia a venti chilometri all’ora – spiega un dipendente – Mentre su quelli nuovi, che sono solo una minoranza rispetto al parco mezzi, l’apertura è consentita solo quando il bus sta ripartendo o si sta fermando».
Una brutta abitudine nota anche all’azienda che, però, ridimensiona la diffusione del problema. «Si tratta di pochi ed isolati episodi che, per questo, non possono essere definiti come un fenomeno o un’abitudine diffusa – precisano dall’Ufficio stampa di Atm – Già da tempo, Net dispiega squadre di controllori sulle linee, soprattutto durante gli orari di ingresso e uscita degli studenti dalle scuole. Consapevole dei fatti accaduti, il personale in servizio sta già prestando più attenzione».