Potrebbe apparire una bega di condominio, se il “condominio” in questione, non fosse Villa Reale di Monza. In lite, a suon di carte bollate e avvocati, sono finiti Attilio Navarra, titolare della società “Nuova Villa reale” che dopo aver eseguito i lavori di restauro è il concessionario per i prossimi vent’anni del corpo centrale della Reggia e la Vision Plus, la società di eventi monzese che aveva firmato proprio con Navarra un contratto di sub concessione per nove anni a 300mila euro di affitto all’anno per gestire ed organizzare eventi nelle sale di rappresentanza del primo piano nobile.
Lo “sfratto” dal primo piano nobile di Villa reale è effettivo dalla fine di aprile, ma da tempo tra concessionario e sub concessionario i rapporti erano tesi.
Se l’allontanamento dalla Villa è, per Attilio Navarra, l’inevitabile conseguenza per il canone d’affitto non pagato, diversa è la ricostruzione dei fatti fornita da Samantha Ceccardi, titolare della Vision Plus. «Abbiamo pagato il canone del primo anno – conferma – e da agosto abbiamo sospeso i pagamenti per una serie di inadempienze contrattuali. In realtà siamo noi creditori di 600 mila euro per introiti di biglietti mai versati».
La questione finirà nelle aule del tribunale, ma nel frattempo Attilio Navarra che già gestisce direttamente il secondo piano nobile con la società “Cultura Domani”, ha deciso che si occuperà direttamente anche della gestione delle stanze del primo piano nobile: dal salone delle feste alla sala degli arazzi, dalla sala del trono alla sala degli uccelli, dalla sala da pranzo alla sala da pranzo di famiglia fino alla sala bianca d’angolo.
Per promuovere questi spazi è già in agenda un evento il prossimo 10 maggio : «L’invito è per 110 agenzie – conferma Navarra – interessate ad affittare queste sale che da un punto di vista commerciale sono le più appetibili. Lo dimostra la decina di mail al giorno che riceviamo per l’affitto delle sale tramite il nostro sito».
«Ho saputo dell’evento – rivela Ceccardi – tramite un nostro cliente che è stato invitato. Evidentemente quando hanno chiuso il nostro account hanno scaricato tutta la banca dati dei nostri clienti».
Parole al veleno che si stemperano solo quando parla di Villa Reale: «Abbiamo iniziato a promuoverla già nel 2007 portando il concerto di Morricone – ricorda Ceccardi – quando nel 2013 abbiamo stretto l’accordo con la Nuova Villa Reale ero felicissima, ma l’entusiasmo si è subito smorzato perché in Villa manca una regia».
I problemi? «Abbiamo sempre richiesto di includere nella visita anche le nostre stanze a fronte di un riconoscimento economico degli introiti della biglietteria, non ci è mai stato dato il permesso. Se avessimo avuto anche solo un euro per visitatore durante la mostra di McCurry avremmo incassato 140 mila euro».
Solo mettendo di mezzo gli avvocati da giugno Vision Plus ha promosso una mostra sabauda nelle sale del primo piano nobile con un biglietto a parte (di 8 euro): «Una follia per il visitatore – ammette Ceccardi – soprattutto perché in biglietteria nessuno ha mai spinto queste visite».
Vision lamenta anche un presunto stop forzato dell’attività per il periodo della mostra del Caravaggio, organizzata dal Consorzio e da il Cittadino: il contratto tra la società e Navarra non avrebbe previsto, a dire della Ceccardi, la cessione gratuita delle sale per 36 giorni.
Nella querelle il Consorzio non sta a guardare e con Lorenzo Lamperti difende l’operazione: «Non entriamo nel merito della lite tra le parti, ma come concedente vogliamo sapere cosa sta succedendo. Noi stiamo gestendo con profitto Serrone e appartamenti reali che registrano grandi numeri: abbiamo portato Caravaggio che ha avuto un ritorno importante per tutta la villa. C’è forse da dire che con un canone di affitto da 300mila euro all’anno un’attività di organizzazione eventi avrebbe dovuto avere un evento al giorno. E così non è stato».