Mamme sul piede di guerra contro il Comune di Monza. L’aumento delle tariffe dei nidi comunali, comunicato a luglio, ha scatenato fiumi di polemiche tra i genitori che si sono trovati una bella sorpresa: aumenti fino al 30 per cento delle rette.
Circa una trentina di genitori hanno già scritto una lettera all’amministrazione comunale per segnalare ed esprimere il proprio dissenso e chiedere che l’aumento delle stesse venga posticipato al prossimo anno scolastico. Quel che le famiglie sottolineano nella lettera è che “la comunicazione è stata ricevuta il 13 luglio da chi frequenta i nidi estivi, molti l’hanno saputo tramite passaparola, salvo qualcuno avvertito via mail. Alla luce di questa mancata comunicazione in tempo utile, il 30 giugno 2015 (data in cui abbiamo consegnato i documenti riferiti alla situazione Isee per il calcolo delle rette 2015/2016). Riteniamo l’aumento delle tariffe non applicabile per l’anno 2015/2016 e ne richiediamo il posticipo all’anno 2016/2017”.
Mamme e papà hanno iniziato così uno scambio di opinioni sul tema, come dice Sara, una mamma: «Ci hanno colti alla sprovvista. A oggi siamo una quarantina ma, il gruppo è in continuo aumento, tra mail, social e passaparola anche altre stanno prendendo coscienza delle situazione. Ci hanno detto di quest’aumento consegnando un foglietto in cui era riportato il numero della delibera del consiglio comunale, niente di più, non solo chi è già in ferie ancora non sa di questa novità. Siamo davvero senza parole, una comunicazione del genere, fatta in estate e così di corsa». I genitori rincarano la dose mettendo in luce come alcuni si siano trovati un aumento di più di cento euro, così all’improvviso senza avere possibilità di scelta.
«Avevano paventato l’ipotesi di un incremento delle rette- dice Valeria, una mamma- ma si pensava a cifre più basse. Soprattutto le tempistiche troppo strette, a iscrizioni chiuse. Anche all’ufficio nidi mi hanno detto che in alcuni casi c’è stato un aumento esponenziale. Capiamo che anche il comune possa avere delle difficoltà, vista la situazione generale, ma non potevano avvisare prima, pensare a un aumento ponderato o spalmato su più anni comunque non modificare a luglio le rette quando le famiglie sono in ferie e ormai hanno già completato le iscrizioni. Anche questa novità del calcolo dell’Isee, con le nove fasce relative, dovrebbe essere fatto sui reali stipendi delle famiglie. Potevano lasciare ai genitori la possibilità di scelta, per quanto mi trovi bene al comunale in cui il servizio è ottimo, però di fronte a certe cifre una famiglia avrebbe potuto valutare anche il privato».