La nuova palazzina dell’ospedale San Gerardo di Monza è conclusa ma non si può aprire al pubblico. Mancano attrezzature e arredi. I costruttori accusano la direzione ospedaliera di avere emesso i bandi per l’acquisto tardi, perdendo tempo prezioso. La direzione si difende dicendo che i collaudi della struttura non sono ancora terminati e quindi c’è tempo. Se va bene sarà aperta fra 4-5 mesi.
VAI all’edicola digitale: l’inchiesta sul Cittadino di giovedì 11 giugno 2015
Di fatto si dovrà aspettare 4-5 mesi prima che il nuovo avancorpo apra a visitatori e pazienti: per tutto il periodo a otto persone si dovranno pagare gli stipendi che presidiano il cantiere per fare funzionare gli impianti. Un costo cui si aggiunge quello dei consumi: corrente elettrica, acqua, gas. Sì, perchè gli impianti vanno mantenuti in funzione, pena, alla riaccensione trovarsi di fronte a problemi.
Come si ricorderà, il nuovo avancorpo costituisce la prima fase dei lavori di ristrutturazione e ampliamento dell’ospedale San Gerardo, affidati a Infrastrutture lombarde, che ha dato la concessione a Syncron, un raggruppamento di imprese di cui Manutencoop è capofila. Lavori di costruzione e ristrutturazione che dureranno fino a fine 2019, per un importo di 207 milioni, in cambio dell’appalto di ristorazione e pulizia.
La nuova palazzina, che in sostanza, costituisce il nucleo maggiore dell’ampliamento, è disposta su sette piani: due interrati per impianti, auditorium e aule, cinque in superficie, per ospitare 28 ambulatori per piano e quattro sale operatorie da ambulatorio. Al piano terra in corrispondenza dell’ingresso dell’ospedale si troverà il centro unico di prenotazione, con 25 postazioni e i totem per rilasciare i ticket. Ampi corridoi e negozi completano il piano; al piano rialzato troverà posto il ristorante.
La nuova palazzina dividerà l’utenza in due: all’avancorpo si fermerà chi visita l’ospedale per un intervento ambulatoriale, prenotare una visita o ritirare un referto. Nel monoblocco staranno tutte le degenze.
Oltre all’avancorpo, i costruttori hanno proceduto alla ristrutturazione dell’avancorpo esistente: per reparti ospedalieri, e nuova mensa con cucina. Anche lì, spazi vuoti e macchine funzionanti. la prima fase dei lavori è costata 60 milioni, tra impiantistica e opere edili.
I collaudi – a detta di Syncron – terminano a fine giugno, «ma i bandi potevano essere indetti già da metà febbraio, da quando i lavori erano terminati». La direzione di fatto non ha aspettato la fine dei collaudi per emanare i bandi per macchinari e attrezzature: lo ha già fatto il 2 aprile e aperto le buste il 21 maggio. Si tratta di un bando suddiviso in tre lotti, dell’importo di 1 milione e 165mila euro, iva esclusa. Ora è il momento delle valutazioni , delle scelte e quindi delle commesse.