Domani le porte del liceo Zucchi rimarranno sbarrate per il rappresentante del collettivo “Le lucciole”, a cui aderiscono donne, travestite e transgender, che un centinaio di ragazzi avrebbe voluto invitare per parlare della “questione di genere” nell’ambito di Expo. Martedì il consiglio di istituto ha bocciato la richiesta di convocare un’assemblea degli studenti dedicata all’Esposizione universale, aperta a un rappresentante del movimento e a uno del collettivo Off Topic che avrebbe dovuto discutere del lavoro volontario durante i sei mesi della manifestazione milanese.
«I curricula presentati – spiega diplomaticamente il preside Vincenzo Di Rienzo – non sono stati ritenuti validi». Sarà così, ma è evidente che qualche intervento avrebbe causato alla scuola parecchio imbarazzo e che, sul fronte politico, c’era già chi era pronto a cavalcare la questione in modo polemico. «Alcuni genitori e insegnanti – afferma il consigliere regionale Ncd Stefano Carugo – mi hanno segnalato preoccupati la possibile presenza di associazioni che nulla hanno a che fare con l’Esposizione».
«Le questioni di genere – replica Francesco, uno degli studenti che ha condiviso la scelta di invitare i relatori – saranno in primo piano durante tutto l’appuntamento: il progetto Women per Expo presenta le donne come le uniche depositarie delle conoscenze in cucina, delle tradizione legate al cibo e le invita a inviare una ricetta. Una cosa del genere è offensiva e non solo per molte ragazze della nostra età: perché solo le donne dovrebbero continuare a prendersi cura del mondo? Perché non dovrebbero farlo anche gli uomini?».
«Crediamo – aggiunge il giovane – che sia importante confrontarsi anche su questi temi». Il dibattito, in realtà, è stato solo rinviato di qualche settimana: martedì il consiglio di istituto ha sollecitato gli studenti a individuare alcuni argomenti da trattare e a proporre relatori che abbiano i requisiti per farlo.
È ipotizzabile, quindi, che allo Zucchi si confrontino esperti con opinioni differenti sulle opportunità che l’Esposizione potrà fornire all’Italia e al nostro territorio. «Nei prossimi giorni – aggiunge il preside – gli alunni presenteranno le loro proposte: non ci saranno problemi se vorranno parlare delle possibili infiltrazioni mafiose nei cantieri, della tutela dell’ambiente, del cemento che resterà dopo la chiusura della manifestazione. Dovranno, però, indicare temi precisi perché in un’ora» non può esserci spazio per discorsi generici. E se torneranno alla carica con le tematiche transgender? «Il consiglio di istituto – taglia corto Di Rienzo – valuterà l’idoneità del curriculum e le competenze di chi sarà individuato per parlare su quel preciso argomento, come fa con qualsiasi esterno che viene invitato a scuola».