A due mesi dall’inaugurazione del sottopasso ciclopedonale di via Bergamo a Monza, il Comitato Amati boccia l’opera considerandola inutilizzabile da parte di anziani, disabili e mamme con le carrozzine.
Il presidente Ettore Radice avanza critiche. «L’ascensore è spesso fuori servizio e gli utenti fragili che devono raggiungere la via Bergamo o ritornare in via Amati preferiscono allungare la strada passando dal sottopasso di via Rota Grassi piuttosto attraversare quello nuovo – spiega – Gli scivoli laterali dedicati alle biciclette sono molto stretti e inutilizzabili dalle mamme con le carrozzine, dai disabili sulla sedia a rotelle o anche dal pensionato con il carrellino della spesa».
È polemico con i progettisti e con coloro che hanno seguito i lavori. «Un sottopasso realizzato in questo modo continua a penalizzare quella grossa fetta di utenti che ne avevano sollecitato la realizzazione – aggiunge – Da parte dell’amministrazione c’è stato un atteggiamento superficiale, poca attenzione alle reali necessità, fin dalla sua progettazione».
Ma l’assessore Marrazzo difende l’opera. «Gli ascensori sono stati per due volte sottoposti a forzature che li hanno bloccati – precisa – L’azienda è intervenuta immediatamente per sistemarli e si stanno anche attivando i servizi delle telecamere così che coloro che compiono questi atti possano essere identificati. Il progetto del sottopasso è stato preso a modello anche fuori regione ed è un peccato non apprezzare un’opera bella, di qualità e di pregio».