Nessuna polemica, ma qualche spiegazione sì: è quella che chiederà il Comune alla Regione che il 29 agosto ha lanciato un allarme rosso per il rischio di esondazione del Lambro che, invece, è rimasto quasi in secca. Lo ha spiegato martedì al consiglio comunale l’assessore alla Viabilità Paolo Confalonieri: «Affronteremo la questione – ha affermato – con i dovuti modi. Il falso allarme non è a costo zero: è un problema sociale per la popolazione che viene allertata ed economico in quanto noi dovremo pagare gli straordinari al personale» impegnato a sorvegliare il fiume e a chiedere agli abitanti della zona attorno alle Grazie Vecchie di spostare le auto e collocare la barriere per contenere una piena che non si è mai verificata. Se, ha fatto notare l’amministratore, tanti comuni dovranno sborsare denaro per previsioni totalmente errate le conseguenze per le casse pubbliche saranno considerevoli.
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Confalonieri è stato sollecitato da alcuni consiglieri di minoranza, perplessi di fronte alla decisione di mobilitare Polizia Locale, Protezione Civile e cittadini per quello che si è rivelato un semplice temporale. «Per la prima volta in parecchi anni – ha spiegato l’assessore – alle 21.17 di lunedì scorso è arrivato dalla Regione un allarme rosso. Abbiamo ritenuto che non potevano ignorarlo» come avviene, in genere, con quelli gialli lanciati da Milano quasi ogni giorno, compreso quello per il pomeriggio del Gran Premio. Lo scenario ipotizzato dagli esperti del Pirellone per la notte tra lunedì 29 e martedì 30 agosto era quasi apocalittico, con il livello del Lambro che a Peregallo avrebbe dovuto alzarsi di 2,40 metri e scaricare la piena fino in Centro. La forte perturbazione annunciata si è risolta in un temporale ma il Comune dovrà, comunque, pagare il conto.