Il progetto dei tredici chiosconi commerciali nel centro di Monza arriva anche nelle consulte. Mercoledì 17 febbraio, alle 21 al centro civico di via Lecco, durante il tradizionale appuntamento con la consulta del rione Centro e San Gerardo, ci sarà un incontro con Vincenzo Ascrizzi, promotore dell’iniziativa, che illustrerà i dettagli del progetto.
Una richiesta sollevata alla fine dell’anno scorso dagli stessi membri della consulta che chiedevano maggiori lumi sul progetto della realizzazione dei chioschi che dovrebbero essere posizionai lungo l’asse dalla stazione fino alla Villa Reale, interessando perciò anche il rione centro. Ascrizzi risponderà ai dubbi dei membri della Consulta riguardo soprattutto la tipologia merceologica e la funzione sociale delle strutture che verranno posizionate in diversi punti strategici della città.
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Durante l’ultima assemblea la consulta, come si legge nel verbale pubblicato sul sito del Comune «propone di contemplare anche un utilizzo “sociale” dei chioschi». Partendo da questa esigenza è sorta l’idea di invitare Vincenzo Ascrizzi per chiarire il progetto e individuare possibilità di collaborazione anche nel rione San Gerardo e Centro. Le consulte sono aperte anche ai cittadini. Durante l’incontro di mercoledì all’ordine del giorno anche la viabilità di piazza Matteotti vicino all’asilo nido dove ci sono problemi di viabilità soprattutto la mattina, il progetto di valorizzazione dei giardini del Nei e l’organizzazione della Festa del quartiere.
Ma un nuovo no arriva dal Movimento 5 Stelle: «Presenteremo la mozione in occasione del prossimo consiglio comunale. E chiederemo di sospendere la procedura». Anche i Cinque Stelle prendono le distanze dal progetto “Rive del Lambro” in centro città.
«L’operazione non è stata dibattuta in consiglio comunale – spiega Nicola Fuggetta, consigliere pentastellato – È passata solo attraverso la giunta. Una discussione in aula sarebbe stata più che necessaria, visto l’impatto che l’operazione avrà sulla città».
Secondo il M5S, infatti, l’operazione sarebbe stata politicamente inopportuna ed è proprio contro questa presunta mancanza di chiarezza nella gestione dell’intera faccenda, più che contro l’installazione dei chioschi di per sé, che intendono puntare il dito. Il progetto di “valorizzazione del centro storico attraverso la realizzazione di punti di ristoro e riqualificazione arredo urbano” è stato avanzato con una nota di protocollo nel luglio 2013 dalla società Saum srl di Vincenzo Ascrizzi, ex assessore al Turismo con la giunta Faglia ed è stato approvato con la delibera di giunta 199/2015 del 4 giugno dell’anno scorso.
«Sarà Ascrizzi, volto decisamente noto in città, a decidere a chi saranno affidati i diversi chioschi? Ma allora, forse, non sarebbe stato meglio realizzare un bando per questo affidamento? – si chiedono Fuggetta e il grillino Danilo Sindoni – E poi perché dovrebbero essere spacciati come info point? Abbiamo già due strutture che assolvono questa funzione. E, ancora, com’è possibile che il Comune, come ha dichiarato, guadagnerà dall’operazione solo 80mila euro l’anno? Qualcosa non è stato detto».