Il consiglio comunale di Monza ha visionato, e condiviso, il nuovo progetto di riqualificazione dell’impianto di depurazione di San Rocco. La variante al piano è stata presentata dal presidente di Alsi, Filippo Carimati, e da tecnici consulenti: prevede di utilizzare l’area attigua dell’ex stazione di trattamento dei rifiuti speciali, chiusa dal 2010 e proprietà di Alsi, per ristrutturare il 50% del depuratore esistente con totale copertura delle vasche del comparto biologico. Un sistema che dovrebbe tradursi “in una contrazione dei tempi di realizzazione, nella limitazione massima del problema degli odori e dei rumori, nell’abbattimento dei costi, specialmente di quelli di esercizio dovuti all’impiego di una tecnologia mista (a “membrane” e a fanghi attivi)”, ha spiegato Alsi.
L’ampliamento dell’impianto non andrà a intaccare gli spazi in concessione al Rugby Monza e del bocciodromo, zone che erano interessate all’ampliamento della struttura nel precedente progetto.
Secondo le previsioni di calcolo, rispetto al masterplan iniziale, la spesa per la realizzazione dell’infrastruttura scenderebbe da 60 milioni a 55,8 milioni mentre i costi di gestione calerebbero da 7,2 milioni annui a 6 milioni. Anche i tempi di realizzazione sarebbero inferiori: da 12 a 7 anni. I lavori potranno cominciare dal 2017, ma entro il 2019 potrebbe essere pronta la metà dell’impianto.
“Depuratore di San Rocco, finalmente gli interessi dei cittadini vengono prima di ogni altra cosa”, ha commentato il sindaco Scanagatti sui social network dopo il passaggio in consiglio. Favorevole la maggioranza dei consiglieri comunali, con l’eccezione del Movimento 5 Stelle che ha espresso “totale contrarietà al nuovo progetto” per la volontà di modificare un iter già condiviso e consolidato.