Sei anni di cantiere e già un anno di ritardo accumulato al primo step. A dodici mesi dalla fine dei lavori dell’avancorpo dell’ospedale San Gerardo la nuova palazzina da 25mila metri quadri ha ora una data e un’ora di inaugurazione: taglio del nastro sabato 26 maggio alle 17,30.
I primi pazienti invece entreranno qualche giorno dopo, in una data simbolica per Monza e il suo ospedale: lunedì 6 giugno, quando si festeggia San Gerardo che per primo, nel 1174, realizzò in città la prima struttura assistenziale laica nella sua casa natale.
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«Abbiamo completato la fase dei collaudi- annuncia il direttore generale della Asst Monza, Matteo Stocco, arrivato a gennaio – sono arrivati gli arredi, in questi giorni stanno completando le venticinque postazioni del nuovo Cup dove troveranno posto tutti gli operatori, anche quelli ora in servizio nei Cup dei diversi reparti che saranno chiusi. Abbiamo formato il personale perché tutti siano in grado di prenotare una visita dalla radiologia agli ambulatori».
I primi pazienti che entreranno il 6 giugno troveranno al piano terra della palazzina a grandi vetrate il Centro Unico Prenotazioni, la sala d’attesa e il nuovo centro prelievi. La galleria commerciale gestita direttamente dal concessionario è pronta per inaugurare una caffetteria, l’edicola, un negozio di fiori, uno di una nota marca di calze e biancheria, il ristorante, una cioccolateria. Le scale mobili e gli 11 ascensori conducono ai quattro piani superiori che ospitano tutti gli ambulatori, mentre all’ultimo piano le due sale chirurgiche a bassa intensità potranno iniziare ad essere operative. «Per i pazienti- spiega Stocco- cambierà la modalità di fruizione dell’ospedale. Prima di accedere al monoblocco dovranno necessariamente passare dall’avancorpo. Comunque per aiutare i visitatori abbiamo predisposto una nuova segnaletica che seguirà le diverse tappe del cantiere».
Bisognerà attendere luglio per l’inaugurazione della nuova radiodiagnostica che occupa tutto il piano interrato insieme ad una sala congressi da 300 posti. Al secondo piano interrato si trovano invece gli impianti da 30 milioni di euro che sono rimasti accesi per tutta questa fase “di attesa” dell’apertura della nuova palazzina con costi stimati dall’impresa che ha effettuato i lavori di 100 mila euro al mese, ovvero 1 milione 200 mila euro nell’ultimo anno.
Già dalla prima settimana di giugno, con l’inaugurazione dell’avancorpo partono i lavori propedeutici per lo svuotamento del settore B. È l’inizio della fase 2 del cantiere che entra nella sua fase più delicata. «Abbiamo predisposto- spiega il direttore generale- un cronoprogramma degli spostamenti per garantire il normale funzionamento dei reparti. Contiamo di avere il settore B completamente vuoto per la fine dell’anno in modo che il cantiere possa procedere ai lavori di abbattimento delle pareti interne e al potenziamento dei pilastri».
Rispetto al cronoprogramma annunciato nel 2013 all’apertura del cantiere il ritardo è esattamente di un anno. I costi del ritardo (compresa l’immensa gru che è rimasta inutilizzata per dodici mesi) non sono stati quantificati: «Non sarà una spesa indolore»