Monza, continua la raccolta fondi per il nuovo acceleratore del San Gerardo

“Acceleriamo insieme”. Continua la campagna di Cancro Primo Aiuto per raccogliere fondi per acquisire un nuovo acceleratore lineare per sostituire il più vecchio (con i suoi ventitré anni di servizio) dei tre ora in dotazione all’unità operativa di Radioterapia dell’ospedale san Gerardo. Evento allo Sporting.
Monza Incontro Cancro primo aiuto
Monza Incontro Cancro primo aiuto Fabrizio Radaelli

Continua la campagna di Cancro Primo Aiuto per raccogliere fondi per acquisire un nuovo acceleratore lineare per sostituire il più vecchio (con i suoi ventitré anni di servizio) dei tre ora in dotazione all’unità operativa di Radioterapia dell’ospedale san Gerardo.

L’iniziativa è stata rilanciata giovedì scorso nel corso di una serata sul tema “Acceleriamo Insieme per l’Ospedale San Gerardo”, organizzata dallo Sporting Club Monza in collaborazione con l’associazione promotrice. L’acquisto di un nuovo acceleratore è un progetto fondamentale per mantenere alti gli standard terapeutici e per garantire le migliori cure ai malati di cancro. Basti pensare che ogni anno la Radioterapia del nosocomio cittadino, inaugurata nel lontano 1960, prende in carico circa milleduecento nuovi pazienti. Ma se si contano anche i “vecchi” la cifra è destinata a salire di molto.


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«Il nostro reparto – ha sottolineato il dirigente medico Sofia Meregalli – mette al centro di tutto il paziente che viene costantemente monitorato anche al termine della terapia. Inoltre,operiamo in collaborazione con gli altri specialisti per meglio affrontare il percorso terapeutico dei nostri ammalati. Spesso le riunioni multidisciplinari le teniamo proprio in Radioterapia e capita spesso che a noi si rivolgano anche specialisti extraospedalieri».

Il nuovo acceleratore, il cui costo si aggira attorno a tre milioni di euro, è una delle priorità del piano di investimento 2016-2018 del San Gerardo che ha già fatto richiesta di finanziamento pubblico . Ma, come ha sottolineato il direttore generale Matteo Stocco «tutte le donazioni non faranno altro che accelerare l’arrivo del nuovo macchinario. E donare al pubblico vuol dire permettere a tutti di curarsi».

Gli acceleratori lineari così come tutti i prodotti tecnologici si evolvono costantemente. «Nessuno di noi – ha affermato Carlo Soatti, vicepresidente del Comitato tecnico scientifico della Onlus brianzola – oggi userebbe più un telefonino o un computer risalente a venti anni fa, sempre ammesso che ne esistano ancora. Invece, nei reparti di radioterapia siamo costretti ad utilizzare macchinari così datati». I nuovi modelli consentono di eseguire trattamenti più mirati e più complessi.

«Oggi si possono ottenere risultati che vent’anni fa nemmeno ci immaginavamo-ha precisato Andrea Crespi, direttore della Fisica Sanitaria dell’ospedale cittadino- Le tecniche speciali, oltre ai potenti sistemi computerizzati, danno risultati migliori nel controllo della malattia, riducono la tossicità per i tessuti non interessati dal tumore e possono ridurre anche di cinque volte rispetto al passato i trattamenti ai pazienti».

Presso il Banco Desio, che ha già deliberato un’erogazione per l’iniziativa, è stato aperto un conto ad hoc per le donazioni il cui Iban è IT02J0344033270000001725300.

L’amministratore delegato di Cancro Primo Aiuto Flavio Ferrari, ha anticipato un altro progetto del San Gerardo a cui la onlus potrà contribuire: la creazione di un hospice per malati terminali che potrebbe essere già pronto il prossimo autunno. «Lo scorso anno – ha sottolineato Stocco – abbiamo mandato duecentosessanta pazienti verso altre strutture del territorio. Sarebbe bello avere un hospice dentro l’ospedale dove i malati possano continuare ad essere seguiti dai nostri medici fino ai loro ultimi giorni».