Ci saranno Andrea Arbizzoni e Martina Sassoli: sono questi, per ora, i pochi punti fermi della giunta targata Dario Allevi. Sull’assetto del futuro governo di Monza il sindaco non si lascia sfuggire alcun nome.
«Tra i nove assessori – si limita a dire il nuovo primo cittadino– quattro saranno donne. Accorperò le deleghe alla cultura e quelle al turismo, nell’ambito dei lavori pubblici creerò una struttura più elastica che si occuperà delle piccole manutenzioni mentre i servizi sociali saranno trasformati nell’assessorato alla famiglia e alla persona». «Nei prossimi giorni – aggiunge – incontrerò le forze della coalizione e avvieremo i confronti».
Chi dice qualcosa – Se il primo cittadino non parla, già domenica sera i Fratelli d’Italia hanno rivedicato il posto per Arbizzoni che probabilmente si occuperà di sport.
«Il nostro partito – spiega il coordinatore provinciale Rosario Mancino – premia chi corre e ottiene buoni risultati». E Arbizzoni porta in dote 455 preferenze.
Il re Carroccio – La Lega, che come prima formazione della maggioranza cercherà di alzare il prezzo al tavolo delle trattative, potrebbe ottenere tre assessorati: uno potrebbe andare a Simone Villa che dovrebbe strappare la carica di vicesindaco, l’altro al segretario cittadino Federico Arena, il più votato tra i candidati del Carroccio, mentre il terzo incarico dovrebbe spettare a una donna. Proprio le quote rosa potrebbero creare qualche rallentamento nella composizione del quadro: una delega potrebbe andare a Desiré Merlini, la più gettonata della lista Noi con Allevi.
E Maffè? – L’ultima casella al femminile potrebbe, a quel punto essere occupata da Anna Martinetti di Noi con Maffè: se così fosse Pier Franco Maffè rinuncerebbe ai servizi sociali per fare il presidente del consiglio. La soluzione, però, non piace ai padani: «Un posto per i centristi – attacca Arena – è già oro colato. Il loro apparentamento è costato il seggio a Monza Futura e uno a Forza Italia».
«Noi – commenta Maffè – cercheremo di rimettere la barra al centro dell’amministrazione. Qui non ci sono macerie lasciate da Roberto Scanagatti da rimuovere, ma tante piccole cose da sistemare tra cui la riorganizzazione della macchina comunale».
E Forza Italia – A Forza Italia, sempre che il sindaco non scompagini gli schemi tradizionali ipotizzati da alcuni partiti, spetterebbe qualche altro tassello oltre a quello di Martina Sassoli. Tra i nomi che girano con insistenza c’è quello di Giuliano Ghezzi che con la Sassoli ha organizzato l’intera campagna elettorale di Allevi. Se dovesse declinare l’invito a causa di impegni di lavoro, in giunta potrebbe entrare Massimiliano Longo, il più votato tra gli azzurri.
Tra i tecnici, invece, potrebbe essere in lizza Giorgio Catania, commercialista che in passato ha aderito al movimento “Fare per fermare il declino” di Oscar Giannino, attualmente coordinatore della civica di Allevi. Altri nomi circolati ma probabilmente esclusi sono quelli di due amici di lungo corso del neo sindaco, già con lui in giunta provinciale: Alberto Grisi (sul quale pesa però la sconfitta come candidato a Lesmo) e Cristiano Crippa.
In consiglio comunale – Per molti sarà un debutto. Parecchi i volti nuovi nell’assemblea cittadina che si riunirà per la prima volta tra un paio di settimane: 16 dei 32 componenti del parlamentino monzese saranno alla prima esperienza in municipio e il numero è destinato a salire con il passaggio di alcuni degli eletti dal consiglio alla giunta. Le donne, nonostante la massiccia presenza nelle liste, saranno solo 8, 2 in più rispetto a quelle designate nel 2012.
La maggior parte dei nuovi ingressi siederà in maggioranza: 12 dei 20 consiglieri di centrodestra non è mai entrato in aula. La Lega Nord, presumibilmente, cercherà di far valere il peso dei suoi 7 rappresentanti: i monzesi hanno puntato sul segretario cittadino Federico Arena, sull’ex assessore della giunta Mariani Simone Villa, Alberto Mariani, Laura Capra, Federica Mosconi, Salvatore Russo e Cesare Gariboldi. Il Carroccio porta in Comune un’altra novità: la coppia formata da Villa e dalla Mosconi.
I berlusconiani si fermano a 6 esponenti: l’ex presidente della Circoscrizione 1 Massimiliano Longo, gli ex consiglieri Martina Sassoli e Rosario Adamo, i neofiti Francesco Cirillo, Marco Ferrari e Franco Cosi.
La civica Noi con Allevi costituisce la vera sorpresa della coalizione e porta in aula 3 componenti: Desiré Merlini, Nicolas Monguzzi e Marco Negrini. Fratelli d’Italia riporta in municipio l’ex assessore allo Sport Andrea Arbizzoni affiancato dalla giovane Marianna Gaspero.
Sono, invece, vecchie conoscenze dell’assemblea cittadina i due consiglieri di Noi con Maffè, confluiti nel centrodestra dopo il primo turno: Pier Franco Maffè, eletto per la prima volta nel 1992, è uno dei veterani della politica monzese mentre Marco Monguzzi ha un passato in Forza Italia e in Monza futura.
L’opposizione si presenta più compatta rispetto alla passata tornata e ruota attorno al centrosinistra in cui, con 8 rappresentanti, domina il Pd guidato dall’ex sindaco Roberto Scanagatti. Accanto a lui gli ex assessori Antonio Marrazzo, Cherubina Bertola, Paolo Pilotto che rientra in municipio dopo alcuni anni di assenza dovuti alla parentesi in consiglio provinciale, il debuttante Egidio Riva, l’ex assessore Egidio Longoni, l’ex presidente della Circoscrizione 3 Pietro Zonca e Marco Lamperti che ha alle spalle cinque anni trascorsi sui banchi della maggioranza.
La civica Monza x Scanagatti è rappresentata da Maria Chiara Pozzi. È completamente rinnovata la compagine del Movimento 5 Stelle che schiera Danilo Sindoni ed Elisabetta Amato. Paolo Piffer torna in Comune con la casacca di Civicamente.
La prima seduta sarà presieduta da Antonio Marrazzo, il consigliere che sommando le proprie preferenze a quelle del partito ha ottenuto il maggior numero di consensi.