Monza, Brianza e il falso allarme pedofilo tra messaggi e social network

L’arresto per pedofilia giovedì c’è stato, ma nel Bresciano. Un istruttore di karate, insegnante di “arti marziali” come era scritto nel messaggio che, all’indomani dell’arresto a Monza del presunto molestatore di una bambina di 6 anni di Milano, è rimbalzato fino in Brianza. Dove l’allarme risulta infondato.
Arrestato un presunto pedofilo (foto di repertorio)
Arrestato un presunto pedofilo (foto di repertorio)

L’arresto per pedofilia giovedì c’è stato, ma nel Bresciano. Un istruttore di karate, insegnante di “arti marziali” come era scritto nel messaggio che, all’indomani dell’arresto a Monza del presunto molestatore di una bambina di 6 anni di Milano, è rimbalzato sui social network, sugli smartphone, di mamma in mamma fuori dalle scuole. Un messaggio partito chissà da dove e quando, ma arrivato anche in Brianza: a Monza, Lissone, Giussano, Arcore. Dove però l’allarme risulta infondato.


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Un pedofilo visto adescare bambini davanti alle mamme sussurrando all’orecchio la proposta di insegnare arti marziali. Un pedofilo a bordo di un’auto nera con la targa svizzera.

Dopo una verifica, a Monza e in Brianza non risultano segnalazioni specifiche alle forze dell’ordine.
Una nota è stata diramata dal Comando provinciale di Lecco in merito a un episodio risalente a un pomeriggio della scorsa settimana nel parco di Cortenova dove “un uomo, di circa 50 anni, avrebbe avvicinato almeno due bambini, con l’intento di promuovere, con insistenza, un corso di arti marziali. Il fatto, che non è stato immediatamente denunciato alle forze di polizia, ha ingenerato un allarme tra i genitori del luogo – allo stato dei fatti ingiustificato – ed è stato segnalato ai carabinieri della stazione di Introbio soltanto il giorno successivo”, hanno spiegato dal Comando provinciale dell’Arma di Lecco secondo riportato anche dal quotidiano la Provincia. I carabinieri stanno conducendo le verifiche del caso.

Una notizia che è montata ora dopo ora nel passaparola, ingigantita da una psicosi già vissuta un anno fa con un analogo messaggio vocale che puntava il dito contro un furgone bianco.

A Lonato del Garda invece è finito davvero in manette un istruttore di karate di 43 anni, arrestato dai carabinieri su ordinanza di custodia cautelare del gip del Tribunale di Brescia per violenza sessuale di gruppo, prostituzione minorile, atti sessuali con minori e detenzione di materiale pedopornografico. Secondo l’accusa dal 2008 al 2017 avrebbe costretto alcune giovani allieve a consumare rapporti sessuali con lui e anche con altri adulti. Altre tre persone, tutte adulte, sono indagate a piede libero.