“Scusi per il bagno? Sull’ingresso della stazione, sulla facciata sinistra.” La prende sul ridere – ma a dire il vero c’è da piangere – il Comitato Pendolari “Besanino”, alias linea ferroviaria Milano – Monza – Molteno – Lecco, che evidenzia con un esempio preciso una situazione di degrado della stazione cittadina che va avanti da anni.
Scrivono i Pendolari: “Ci riferiamo allo stato di personale e “libero” utilizzo della stazione di Monza da parte di “cittadini”, residenti o in bivacco “temporaneo” da anni nella struttura. Avevamo letto qualche mese fa di un cittadino monzese che segnalava la zona della stazione come luogo di spaccio e degrado tanto che dopo qualche giorno erano comparse due pattuglie della polizia, salvo poi tornare dietro le quinte come erano apparse. La nostra segnalazione è per l’uso della stazione (muro fronte ingresso ) a guisa di Vespasiano e cito il noto imperatore romano visto che Monza è stata importante campo romano anche se all’epoca la civiltà era misurata su altri parametri. Monza, terza città di Lombardia, nella ricca provincia Monza e Brianza, in un’area col Pil fra i più alti in Europa ma che alle 20,30 diventa terra di nessuno. Così un pendolare che usufruisce del servizio ferroviario per spostarsi – forse con le pretese egoistiche di puntualità e comodità – si fa una sola domanda” prosegue il Comitato.
“Perché una stazione deve sempre essere comodo o scontato rifugio degli ultimi? Dove sono i responsabili di Rfi titolare della struttura? Se qualcuno fa i bisogni sul muro di casa mia, la prima volta finisce a parole, la seconda un badile in testa forse arriva. Dov’è Trenord che muove sui propri treni migliaia di passeggeri tutti giorni e che poi alla sera si trovano questo spettacolo? Ma dove sono gli amministratori locali che dovrebbero registrare il disagio sociale e quindi intervenire? Vi potete mettere attorno alla scrivania del sig. eccellentissimo sindaco per prendere una qualche decisione – magari anche impopolare o politicamente scorretta – ma da paese civile?” concludono i pendolari. Se questo è un lato della medaglia verso la via Arosio, l’altro lato della medaglia verso Porta Castello è anche peggio. Si va da una sporcizia generalizzata a muri imbrattati, ad un piazzale bus che sembra quello della Parigi – Dakar in quanto a buche, tanto che solo l’accortezza degli autisti dei bus fa si che ai pendolari non arrivi qualche doccia fuori programma. A settembre Porta Castello compierà dieci anni e sarebbe tempo di ridargli dignità.