Ricordate il glicine secolare che abbracciava la sede storica della scuola civica Paolo Borsa alla Villa reale di Monza? Ecco. Se non l’avete visto nell’ultima imponente fioritura, avete perso l’occasione. La pianta è stata tagliata nei giorni scorsi nell’ambito dei primi incarichi per il recupero dell’edificio.
Il piano degli interventi era stato fissato a inizio d’anno dall’amministrazione e firmato in quattro determine, senza ancora avere la sicurezza di quei fondi regionali tanto attesi che poi in effetti non sono arrivati.
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Il percorso prevedeva l’incarico per il rilievo geometrico e materico preliminare alla redazione del progetto definitivo di recupero (un progetto da 24mila euro), ma prima sarebbe servito procedere con la rimozione della vegetazione che ”impedisce lo svolgimento delle opere di rilievo dell’edificio Ex Borsa,di Via Boccaccio”. Un intervento da 6.300 euro. Fatto.
Seguiranno l’affidamento “delle opere di messa in sicurezza dell’edificio (15.400 euro) e “l’esecuzione di indagini stratigrafiche, chimiche e fisiche delle facciate” (4.880 euro).
Addio al glicine, dunque. E addio alla speranza di chi, in piena discussione sul recupero dell’ala della Villa reale sempre più fatiscente (la Piccola Pompei l’aveva chiamata il Cittadino qualche anno fa), aveva invitato a salvaguardare proprio la pianta secolare.
«Segnalo che c’è un glicine monumentale che è cresciuto negli anni sulle impalcature che si vedono da via Boccaccio all’altezza dell’immissione in viale Regina Margherita: bisognerebbe conservarlo a futura memoria di quanto affascinante possa essere la crescita naturale della pianta. Comunque sta fiorendo proprio ora: non perdetelo! È un fronte fiorito lungo decine di metri e alto come la struttura», era uno degli appelli rivolti dai cittadini monzesi al sindaco.
Fateli i lavori, dicevano, ma salvate quel glicine. «Questo rimane il più spettacolare dei glicini di Monza – ha aggiunto una cittadina – sarebbe bello poterlo integrare nel futuro restauro».