In un anno sono state 1300 le donne da tutta Italia che si sono rivolte al Cam di Monza per eseguire il test che rintraccia il dna del feto nel sangue della madre attraverso un semplice prelievo di sangue, eliminando dunque il rischio di perdita del feto che comporta l’amniocentesi. Si chiama “Harmony” ed è un test prenatale, non invasivo, disponibile da un anno per la prima volta in Italia presso la struttura monzese.
Il test prenatale, al costo di quasi 700 euro, si esegue a partire dalla decima settimana di gestazione, è consigliato alle donne oltre i 35 anni, non può essere effettuato in caso di gravidanza gemellare e ha un’attendibilità superiore al 99%.
Conoscere fin dalle prime settimane di gestazione una eventuale sindrome di down, secondo recenti studi, permette di intervenire con una terapia con fattori neurotrofici e neuroprotettivi. “I risultati ottenuti sul modello animale sono eccezionali-spiega Marianna Andreani, ginecologa a Vimercate e responsabile della diagnostica prenatale al Cam -: mentre con il solo trattamento in epoca adulta, molte anomalie anatomiche e funzionali non possono essere modificate, se la terapia diventa prenatale l’effetto può essere totalmente correttivo”.