Montagna, la Brianza in vetta al Cai e l’orgoglio dei soci riuniti a Monza

Presenti all’appello presidenti o delegati di tutte le sezioni della Briantea, oltre a rappresentanti a livello milanese, regionale e lariano. Tutti riuniti, lunedì sera, nella spazi della sezione monzese del Club alpino italiano per l’assemblea con Vincenzo Torti, neopresidente generale dell’associazione.
Monza: Cai Monza incontra Vincenzo Torti, presidente generale
Monza: Cai Monza incontra Vincenzo Torti, presidente generale Fabrizio Radaelli

Presenti all’appello presidenti o delegati di tutte le sezioni della Briantea, oltre a rappresentanti a livello milanese, regionale e lariano. Tutti riuniti, lunedì sera, nella spazi della sezione monzese dei Cai, il Club alpino italiano. L’occasione era di quelle da non perdere: ha preso infatti parte all’assemblea Vincenzo Torti, neopresidente generale dell’associazione.


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«Per noi è motivo di orgoglio, siamo emozionati», hanno spiegato i soci presenti alla riunione: Torti, infatti, è brianzolo. Nella storia del Cai nazionale – una storia che risale al 1863, in un’Italia neonata – è la seconda volta che un brianzolo raggiunge i vertici del Club: prima di lui solo Gabriele Bianchi, di Bovisio Masciago, presidente generale per due mandati, dal 1998 al 2004.

«La sua vittoria, per nulla scontata – proseguono alcuni membri della Briantea, la conferenza stabile costituita da 22 sezioni del Cai con sede nell’area della provincia di Monza e Brianza – regala prestigio a tutti noi. Anche perché pare che Torti abbia una gran voglia di fare: saremo sotto i riflettori».
Il Cai monzese, a cui fanno capo anche le sottosezioni di San Fruttuoso, Bellusco e la Sam – Società alpinisti monzesi, conta circa un migliaio di iscritti: fondata nel 1899, è tra le più antiche a livello nazionale.

Circa diecimila, invece, gli aderenti alla Briantea, costituita esattamente un secolo dopo, nel 1999. Poco meno di 90mila i soci iscritti a livello regionale e circa 307mila quelli nazionali. Torti, di professione avvocato, classe 1950, è iscritto al Cai di Giussano dal 1952: «Merito di mio nonno – racconta – che mi ha reso membro dell’associazione quando ero ancora un neonato. Mi diceva di studiare, di andare a scuola, ma di non dimenticarmi mai della montagna, perché anche lei sarebbe stata una grande maestra di vita. È stato lungimirante e ha avuto ragione: la montagna mi ha dato tanto. Mi ha insegnato l’umiltà davanti alle difficoltà, mi ha insegnato a rinunciare e a riconoscere i miei limiti. Mi ha insegnato che, dalla valle, la vetta si raggiunge solo grazie all’impegno e alla costanza».

Un insegnamento più che mai utile per le nuove generazioni: e proprio ai giovani intende rivolgersi il neopresidente: tra i primi obiettivi che intende realizzare nel triennio del suo mandato proprio quello di avvicinare quanti più ragazzi possibile alle attività dell’associazione, offrendo contributi a quelle sezioni che presentano un buon numero di soci di giovane età.

«Vorremmo formarli come istruttori, accompagnatori e dirigenti – spiega – vorremmo usare le risorse del Club a favore delle realtà che, all’interno dell’associazione, si mostrano più meritevoli».