Lo studio di fattibilità per il prolungamento della linea 5 della metropolitana è praticamente pronto, indietro non si torna: il piano che porterà la lilla dalla fermata di Bignami a Bettola e da lì a Monza, fino all’ospedale, alla Villa Reale, al polo istituzionale di via Grigna e in via Lario, dovrebbe essere presentato nei prossimi giorni da Mm.
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L’analisi, costata 180.000 euro, è stata finanziata dal Comune di Milano e dalla Regione con 75.000 euro ciascuno e dalle amministrazioni di Monza e Cinisello con 15.000 euro l’una. A breve, inoltre, il Governo dovrebbe garantire alcuni milioni indispensabili a redigere il progetto preliminare: gli esperti lavoreranno alle tavole per alcuni mesi, nel frattempo a Roma il ministero delle Infrastrutture dovrebbe recuperare circa 500 milioni per poter inserire l’avvio dell’opera nella variante autunnale del Def.
Sarà il progetto preliminare a definire i costi dell’intervento, al momento stimati attorno a un miliardo e 300 milioni. Una buona fetta dovrebbe arrivare da operatori privati, tra cui banche e fondi di investimento, allettatti dalle diverse decine di migliaia di passeggeri che, secondo le valutazioni, dovrebbero salire ogni giorno sui treni. Il resto della cifra, oltre che dallo Stato, sarà stanziato dalla Regione e dai comuni interessati.
Il prolungamento sarà realizzato in due lotti: il primo comprenderà almeno una, se non due, fermate monzesi dopo Bettola.
«È questa – commenta il sindaco Roberto Scanagatti – la differenza maggiore rispetto ai progetti ipotizzati in precedenza. Tutti si fermavano alle porte della città: i tempi si sono allungati proprio su questo punto, su cui abbiamo dovuto trovare l’accordo con gli altri enti».
Lo studio di fattibilità prevede anche la creazione del deposito della lilla e il parcheggio di interscambio a Bettola mentre, secondo alcune anticipazioni, i progettisti faranno in modo di convogliare molti pendolari al centro commerciale Auchan di Cinisello, dotato di 2.000 posti auto.
Il secondo lotto, che dovrebbe terminare in via Lario, dovrebbe partire una volta reperiti i finanziamenti che, secondo Scanagatti, potrebbero essere trovati mentre i tecnici saranno ancora all’opera per il primo. I cantieri, se non subiranno interruzioni, dovrebbero protrarsi per 5 anni a partire dall’inaugurazione.
Il primo cittadino, intanto, ha già fatto tappa a Brescia dove è stata utilizzata una tecnica per lo scavo dei tunnel analoga a quella che sarà applicata a Monza e nelle prossime settimane promuoverà un comitato formato da associazioni di categoria e da forze economiche e sociali che dovrebbe contribuire al reperimento delle risorse:.
«Questo – afferma – dovrà essere il progetto dell’intera città in quanto sarà in grado di portare nuove opportunità a Monza».