La volontà di ripartire c’è. Così come l’incarico, ancora informale, del Comune di Milano a MM, la partecipata che progetta e realizza le linee della metropolitana milanese. Insomma: il metrò a Monza non è più un sogno, anche se diventerà realtà chissà quando. Andiamo per ordine. La scorsa settimana, l’assessore milanese ai Trasporti Pierfrancesco Maran ha incaricato MM di stendere un piano di fattibilità per il prolungamento della M5, la linea Lilla, fino a Monza Bettola in un primo round e Monza Villa reale in un secondo.
I Comuni nel frattempo fanno la loro parte, che per ora è una garanzia di disponibilità messa nero su bianco in una lettera da spedire al ministro dei trasporti Graziano Delrio: la lettera sarà firmata da Milano, Sesto San Giovanni, Cinisello e Monza e partirà a breve. Tra l’altro, fanno sapere da piazza Trento, dirà chiaramente che fino a Bettola si può arrivare in superficie (risparmiando) e che è un nodo strategico per la mobilità dell’intero comparto nord Milano. E poi, che è un settore che permette scambi intermodali per persone e merci. Insomma: una chiave di volta per il sistema economico.
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Nel frattempo l’incarico di Maran a MM non è ancora stilato in carta bollata, ma i tecnici della società sono già al lavoro: il piano di fattibilità sarà pronto entro il 31 dicembre 2015. E poi? Di progetti di massima, per quella tratta, ne sono stati stilati diversi (il primo risale ad una decina di anni fa), ma si sono tutti arenati. Ora pare che il momento della realizzazione sia davvero arrivato. Sì, ma in che tempi? A fine agosto Maran ha ottenuto il via libera dal ministro Graziano Delrio: un ok a tasche vuote, però, perché i fondi – si è ipotizzato un costo di mezzo miliardo di euro – ancora non ci sono.
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Al ministero stanno cercando di trovare la quadra, ma sarà difficile che gli stanziamenti rientrino nella prossima Legge di Stabilità. Si va quindi al 2016, a essere ottimisti. E poi? E poi basta guardare le statistiche e cosa è successo per altre linee, ad esempio la M4: l’istruttoria completa del progetto risale al 2005 e il completamento delle tratte è previsto per il 2020. Quindici anni in cui è successo di tutto: cambi di giunta, ritardi nei finanziamenti (arrivati solo nel 2010), problemi con gli appalti e via dicendo.
Le prime tre fermate sarebbero dovute essere pronte per l’Expo, ma così non è andata. E tra un rimandare e l’altro (prima 2017, poi 2018) si è arrivati al 2020. La concessione del progetto in project financing della stessa M5, che per ora andrà da Bignami a San Siro per un totale di 19 fermate, risale al 2003 e l’inizio dei lavori al 2007. Dopo dodici anni è ancora atteso il completamento, che dovrebbe avvenire antro la fine di quest’anno.
Insomma: i precedenti fanno pensare che se si parte con la progettazione effettiva nel 2016 (quando potrebbero, al condizionale, arrivare i finanziamenti) servono in media tre o quattro anni per far partire i lavori. Poi almeno cinque per fare una decina di fermate. Diciamo una data? Il 2025. C’è chi giura però che i tempi possono essere più rapidi, in Comune a Monza: soprattutto perché è un project financing («e sembra esserci interesse nell’investimento») e chi spende vuol rientrare della spesa.
Premesso ciò, a Palazzo Marino, per la metropolitana di Monza, ancora non parlano di tempi: finché non c’è copertura finanziaria non si possono fare previsioni. Un altro elemento da non sottovalutare – e che potrebbe ulteriormente posticipare un eventuale taglio del nastro – è che a Milano, la prossima primavera, cambiano sindaco e giunta. E il pallino della Città Metropolitana, soprattutto dal punto di vista delle infrastrutture da realizzare per collegare tutti i comuni dell’hinterland, è una caratteristica proprio dell’attuale governance milanese. Lo stesso assessore Maran, ai microfoni di Radio Popolare, negli ultimi giorni ha dichiarato: «Vogliamo proseguire nel far crescere le infrastrutture facendo arrivare la linea Lilla fino al parco di Monza. Parliamo tanto di Città Metropolitana…».
Per ora, il feeling sul progetto tra gli attuali sindaci coinvolti (Milano, Monza, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni) c’è. E mentre si spera non salti con i cambi di giunta, a Monza si sognano sei chilometri di prolungamento con almeno tre fermate: nella zona della ex Caserma IV Novembre, al San Gerardo e alla Villa Reale.