Meno vacche, più maiali. All’interno di un contesto di crisi. È la radiografia dell’allevamento a Monza e Brianza fatta dalla Coldiretti, che domenica 22 febbraio ha organizzato il convegno “Lodi, la via verde alle porte di Expo: dalla crisi della stalla alla cascina del futuro”, presso la sede della Provincia di Lodi, organizzato per l’undicesima tappa del Lombardia Expo Tour. Ed è infatti Lodi l’area più colpita dalle difficoltà del settore con la scomparsa di quasi 50mila animali in quattro anni, mentre nelle province di Milano e Monza e Brianza il bilancio è negativo per 71mila capi tra mucche, maiali, pecore e capre.
«Solo tra gli animali più grandi, nelle province di Milano, Lodi, Monza Brianza si sono persi 69mila maiali e più di 3mila bovini. Un crollo – dice la Coldiretti – che rischia di compromettere la tenuta della zootecnia, un comparto economico importante per l’intera Lombardia».
Nel Lodigiano si sono persi oltre 48mila maiali, 1000 tra capre e pecore, e più di 600 bovini, mentre nell’area di Milano, molto più agricola di quanto non si sia tentati di credere, il segno meno è davanti al numero 22mila tra mucche (-2.024) e suini (-21.261), mentre aumentano gli ovicaprini (+1.688).Va diversamente in Brianza dove diminuiscono sì bovini (-637), ma anche capre e pecore (-69), mentre aumentano i suini (+225). In dettaglio i suini in Brianza erano 3.240 nel 2010 e sono 3.465 nel 2014, con un aumento del 6,9 %, mentre i bovini sono passati da 7.304 a 6.667 (-8,7 %) e gli ovini da 1.467 a 1.398 (-4,7%).
«A meno di cento giorni dal via – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – rischiamo che l’Expo, centrato sulla celebrazione del cibo, della terra e dell’agricoltura, si apra circondato dalle macerie del sistema zootecnico lombardo e nazionale. In tutta Italia, infatti, la crisi del prezzo del latte e della carne sta mettendo in ginocchio il circuito delle stalle».