Lombardia, rimborsi ai consiglieri Il Movimento 5 stelle lascia il tavolo

Rimborsi ai consiglieri regionali: il Movimento 5 stelle lascia il tavolo sulla riduzione del costi della politica in Regione Lombardia. Lo comunica il consigliere regionale Gianmarco Corbetta, di Bovisio Masciago, in un comunicato stampa. Ecco le cifre in gioco negli stipendi del Pirellone.
Giannmarco Corbetta del Movimento 5 Stelle
Giannmarco Corbetta del Movimento 5 Stelle

Rimborsi ai consiglieri regionali: il Movimento 5 stelle lascia il tavolo sulla riduzione del costi della politica in Regione Lombardia. Lo comunica il consigliere regionale Gianmarco Corbetta, di Bovisio Masciago, in un comunicato stampa in cui sottolinea come «dopo quattro incontri è palese l’assenza di volontà di tutte le forze politiche di ridurre adeguatamente i costi della politica e in particolare di operare un netto taglio ai sontuosi “stipendi” dei consiglieri».

«Ancora lunedì la proposta che circolava al tavolo era quella elaborata dalla giunta: 6.600 euro lordi di indennità di carica, più 4.500 euro netti di rimborso delle spese a forfait, più eventuale indennità di funzione fino a 2.700 euro lordi. – scrive ancora il M5S – Si tratta di un allineamento al tetto massimo previsto dai provvedimenti del Governo Monti, con un “ritocchino” al rialzo, rispetto alle condizioni attuali, ai rimborsi spese in regime forfettario, al quale maggioranza e parte dell’opposizione sembrano tenere particolarmente. In regime forfettario significa che i consiglieri non dovranno preoccuparsi di esibire gli scontrini e le fatture delle spese sostenute nello svolgimento dell’attività politica per ottenere il rimborso».

Per Corbetta si tratta di un bonus travestito da rimborso spese che nei fatti non taglierebbe nulla rispetto al passato e ripristinerebbe la situazione precedente, con una aggravante: niente scontrini. La proposta del M5S è di 5mila euro lordi per consigliere, «rimborso delle spese effettivamente sostenute nell’attività politica dietro presentazione di un rendiconto pubblico, scontrino per scontrino per un tetto massimo di 3mila euro». Diventerà un progetto di legge regionale proposto dal movimento.