Ancora con la maglietta sporca di sangue, giovedì attorno a mezzanotte è stato sorpreso dai carabinieri e arrestato mentre, nel bagno di casa, un appartamento di via Baldironi, a Lissone, stava lavando il coltello insanguinato con il quale poco prima aveva colpito il rivale, un 30enne lissonese.
Al culmine di una lite, forse per una questione di soldi, due ore prima, nella vicina via Besozzi, aveva impugnato l’arma bianca, a serramanico, e aggredito l’italiano. Il quale, nel tentativo di parare i colpi, era stato raggiunto da un fendente a un braccio che gli aveva reciso un tendine.
L’aggressore, un cittadino marocchino 40enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato identificato dai militari della Compagnia di Desio quasi immediatamente grazie alle testimonianze raccolte sul luogo del litigio. I carabinieri hanno anche ricostruito che l’aggressione si era verificata all’apice di una violenta lite, innescata da un debito di modesta entità.
Il ferito è stato trasportato all’ospedale “San Gerardo” di Monza e ha riportato una prognosi di 30 giorni.