Una coperta e un cuscino spariti dalla cantina della sua abitazione e una scomparsa misteriosa potrebbe aprire altri scenari, come quello dell’allontanamento volontario. Aggiornamenti sulle sorti di Dario Silvestrin, l’imprenditore di Lissone scomparso da venerdì mattina sulla sua auto, una Peugeot 206, ritrovata lunedì in Trentino, alle pendici di un monte. Aveva detto al fratello che aveva un appuntamento con un cliente, ma evidentemente non era così.
LEGGI – L’imprenditore scomparso
LEGGI – L’auto ritrovata in Trentino
«Dario ha portato via da casa due coperte, un cuscino, una bottiglia d’acqua – scrive la cugina Laura in Fb – Non si sono accorti della sparizione degli oggetti perché erano tutte cose che stavano in cantina da tempo, non di uso quotidiano. Quindi molto probabilmente la valigia degli attrezzi era vuota, e l’ha utilizzata per nascondere cuscino, coperte, ed acqua. È stato visto al casello di Rovereto sud già venerdì in tarda mattinata, quindi l’appuntamento di lavoro era una scusa per prendere tempo, ed in realtà è partito subito per Folgaria».
Una scoperta che rasserena un po’: a Dario sembra non sia accaduto nulla che non volesse, oppure qualcosa di drammatico, anche un gesto estremo. Probabilmente si è solo voluto ritagliare un periodo di stop.
«Si è fermato in autogrill ad acquistare del cibo – prosegue la cugina – La strada in cui è stata trovata l’auto è una strada forestale, normalmente interdetta al traffico, una di quelle strade di montagna dove si avventurano solo jeep, e i carabinieri si stanno chiedendo come diamine abbia fatto ad arrivarci la Peugeot. Hanno stabilito che è rimasto in auto tra le 12 e le 24 ore, poi è sceso verso la strada statale (circa un paio di km più in basso rispetto alla macchina). Gli scenari che si aprono a questo punto sono tre: o ha preso un autobus (da Folgaria partono diverse autolinee, che portano anche alla stazione dei treni) oppure si è incontrato con qualcuno, o ancora sta vagando nei boschi».
Una “fuga” apparentemente premeditata la sua: «I Carabinieri – scrive ancora laura Silvestrin – sostengono che abbia portato con sè il computer, l’unico funzionante in casa e che era quasi esclusivamente usato da lui, per coprire eventuali ricerche e/o contatti fatti e avuti per organizzare tutto questo. Ieri pomeriggio (martedì) le ricerche sono iniziate con circa 60 volontari, questa mattina (mercoledì) si sono uniti due cani, e alle 18 sono arrivati i cani molecolari da Bolzano» conclude.