«In tre mesi hanno cercato di entrare nel nostro bar tabaccheria quattro volte. Quante ci hanno provato in quindici anni di attività non glielo sto nemmeno a dire». Giuseppe Masiero e Caterina sono i titolari del caffè che si trova all’interno della stazione di Lissone: con una preoccupante regolarità vengono svegliati nel cuore della notte perché qualche ladro prova a fare razzia di denaro e sigarette.
«L’ultima è stata domenica, per fortuna c’è stato solo qualche danno – spiega la donna – Ora abbiamo messo le inferriate e installato due sistemi d’allarme, collegati ai circuiti delle forze dell’ordine. Non ci è restata altra possibilità che barricarci dentro».
Per ogni colpo messo a punto i malviventi riescono a portarsi via un bottino di almeno cinquemila euro. In più sono da calcolare i danni e la paura.
Il bar è aperto tutti i giorni dalle 6 del mattino alle 8 di sera, con orario continuato. Di notte la situazione cambia: «Di scappati di casa ce ne sono sempre stati, ma mai così tanti. Adesso sono troppe le persone che non lavorano, e che si trovano in difficoltà economiche». Rubare, così, diventa più facile: pare quasi una necessità.
Nonostante le disavventure, i titolari non hanno mai pensato di cambiare sede per la loro attività. Quello che chiedono è un presidio fisso delle forze dell’ordine: «Sia per far sentire al sicuro chi in stazione ci lavora, sia per i pendolari, che spesso si trovano alle prese con zingari e mendicanti».