Circa 170mila metri quadri e 480 siti privati. Sono questi i dati raccolti dal censimento promosso nell’ambito del protocollo Limbiate amianto free sulla presenza di amianto in città grazie all’incrocio di fotografie aeree e dati catastali. Ma il progetto non si è fermato qui: ha coinvolto Infoenergia, le associazioni Imprese edili e Professionisti edili limbiatesi, Cna, Afol metropolitana, Banca Popolare di Milano e Banca di Credito Cooperativo Barlassina.
Gli aderenti, sotto la regia dell’amministrazione comunale, hanno sottoscritto un documento per cui le rimozioni delle lastre, ma anche tutte le opere connesse come il rifacimento delle coperture, avranno un costo inferiore del 30 percento rispetto al tariffario della Camera di commercio, con la doppia finalità di tutelare la salute pubblica ma anche rimettere in moto l’economia locale. Tutti i proprietari di manufatti in cemento amianto sono stati invitati alla presentazione pubblica del percorso.
A disposizione dei cittadini ci sarà anche uno sportello informativo e la Regione ha manifestato interesse per il progetto pilota.
«In sintesi – commenta l’assessore all’Ambiente, Sandro Archetti – il protocollo contiene un pacchetto di servizi agevolati con l’obiettivo di convincere i privati proprietari di edifici che ancora presentano amianto ad intervenire per la rimozione, in considerazione dei gravi danni all’ambiente e alla saluta che provoca la presenza delle fibre di amianto nell’aria. La legge non prevede sanzioni a coloro che non rimuovono se le lastre sono intatte, ma li obbliga a far comunque una dichiarazione certificata rispetto allo stato, certificazione che ha un costo e una procedura. Crediamo che, per tutti, sia più conveniente eliminare l’amianto, piuttosto che “registrarlo in anagrafe”: è per questo motivo che ci auguriamo che i nostri cittadini trovino la nostra proposta degna di essere presa in considerazione».