L’Aido di Varedo sta valutando seriamente la possibilità di chiudere i battenti in maniera definitiva. Entro il mese di febbraio dovrebbe svolgersi la riunione decisiva per il direttivo: nel caso in cui non esistano le condizioni per andare avanti, lo storico sodalizio locale potrebbe gettare la spugna e lasciare gli spazi della propria sede di via Donizetti.
C’è molta delusione per Mariagrazia Ripamonti e per gli altri, pochi volontari attivi del gruppo varedese dei donatori di organi. L’ultima tegola è stata la chiusura inaspettata del conto corrente postale sul quale lo storico sodalizio avrebbe dovuto ricevere le offerte natalizie dei 340 iscritti.
Chiuso il conto, arrivata la precisazione dei motivi di questa operazione da parte di Poste Italiane, la scorsa settimana i responsabili dell’Aido sono andati a colloquio con l’assessore Matteo Figini in Comune.
Conto Aido: la risposta di Poste Italiane
L’amministrazione comunale ha dato totale disponibilità a collaborare, ma di questi tempi soldi e mezzi non ce ne sono per nessuno. E l’Associazione donatori organi si trova nella situazione di dovere affrontare un nuovo anno con la prospettiva di aprire un nuovo conto e spiegare quanto è accaduto agli iscritti.
Il primo passo in questa direzione è stato fatto con la pubblicazione di un comunicato sul sito internet istituzionale del Comune di Varedo, finalizzato a spiegare cosa sia successo proprio sotto Natale.
«L’associazione Aido – si dice nella breve nota – chiede scusa a tutti gli iscritti per la chiusura del conto corrente postale accaduta non per sua volontà ma per motivi burocratici». Per il momento non compaiono indicazioni su un eventuale nuovo riferimento bancario.