Per lavoro e per passione ha girato l’Europa, però è stata un’esperienza in particolare a farle cambiare vita. Cinque mesi di stage al Parlamento Europeo a Bruxelles, nella segreteria della commissione per le libertà civili, giustizia e affari interni, l’hanno messa in contatto con la dura realtà dell’emergenza migranti nel Mediterraneo. Un impatto talmente forte che in Arianna Benesso, 27 anni di Cesano Maderno, ha fatto scattare un’unica reazione: decidere di diventare casco bianco.
Lei, residente a San Bernardo, impegnata in parrocchia come animatrice e catechista, sogna ora un futuro da cooperante internazionale. Da mercoledì 19 ottobre è in Georgia a prestare servizio civile sotto l’ala dell’associazione Giovanni XXIII, 30 anni di attività iniziati a Rimini con lo scopo di aiutare persone povere, famiglie in difficoltà.
In Georgia lavorerà in una casa famiglia e in un campo profughi, dove centinaia di persone vivono in baraccopoli dopo il conflitto con la Russia.
L’incontro è nella sua casa di Cassina Savina, dove abita con i genitori Lucia e Giovanni. È martedì 18 ottobre, il giorno prima della partenza. Chiunque sarebbe indaffarato o per lo meno agitato, lei ha avuto persino il tempo di cucinarci una torta.
«Carote e tofu sono vegana. In verità il tofu non mi piace molto, ma nei dolci penso ci stia bene».ù
Così è. Arianna il concetto di accoglienza ce l’ha nel sangue. È entusiasta di partire per la Georgia. Non la spaventa stare lontana da casa quasi un anno. Tornerà nel settembre del 2017. Trascorrerà anche il Natale fuori dall’Italia.
«Sono laureata in lingue e culture per la comunicazione e cooperazione internazionale. Parlo inglese, russo, francese e un po’ di tedesco. Questo mi ha aiutato nelle mie tante esperienze professionali. Sono stata a Londra 3 mesi, grazie al progetto Leonardo ho fatto il tour operator. Per altri tre mesi ho svolto uno stage da Trussardi a Milano. Avevano bisogno di qualcuno che parlasse russo», racconta.
Ma non è rimasta abbagliata dai lustrini dell’alta moda. Quello che le ha fatto scattare la scintilla sono stati cinque mesi al Parlamento Europeo, lavorando fianco a fianco con politici come Cècile Kyenge, ex ministro dell’integrazione del governo Letta, o ancora l’europarlamentare Patrizia Toia.
«Vivendo in prima linea il dramma dei migranti, ho capito che quella era la mia strada. Dovevo muovermi in prima persona, darmi da fare per una soluzione».
Nel 2015 si iscrive a un master di cooperazione internazionale e decide che il suo futuro è creare progetti per migliorare la situazione di chi vive in stato d’emergenza. Un sogno che diventa realtà quando incontra l’associazione Papa Giovanni XXIII.
Ora Arianna Benesso è in Georgia ed è un casco bianco ovvero un casco blu, ma senza fucile e armato solo di pace.