Il convegno di presentazione del nuovo codice antimafia, appena promulgato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, promosso dalla Cgil Lombardia e della Cgil Monza e Brianza nella sala Gandini di via XXIV Maggio, ha riportato a Seregno in veste di relatrice la senatrice Lucrezia Ricchiuti. Già vicesindaco di Desio ed ora componente della commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno mafioso, in passato è stata protagonista di accese polemiche sulla contaminazione del mondo politico locale con Edoardo Mazza e Giacinto Mariani, rispettivamente ex sindaco ed ex vicesindaco, oggi entrambi coinvolti, pur con posizioni differenti, nell’inchiesta che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale.
Bordate a Mariani
«In questi giorni -ha commentato Ricchiuti- ho riascoltato quanto sostenne Giacinto Mariani la sera dell’elezione di Edoardo Mazza, chiedendo che cessassero le cattiverie contro l’amministrazione comunale. In realtà, quelle che lui definì cattiverie erano invece episodi di una corruzione devastante per l’economia sana, quella che non si avvale del supporto della ’ndrangheta e che si è vista soppiantata da aziende che invece la ’ndrangheta appoggia. Siamo di fronte a circostanze importanti, per le quali con due interrogazioni avevo già in precedenza chiesto al ministro dell’Interno Marco Minniti di valutare l’invio di una commissione per la verifica della possibilità di infiltrazioni mafiose in Comune. Ora la commissione si è insediata e sapremo qualcosa di più». La senatrice ha poi commentato i recenti sviluppi del terremoto giudiziario: «Ho appreso anch’io della scarcerazione dell’imprenditore Antonino Lugarà, ma sono convinta, avendo letto l’ordinanza della Procura della Repubblica di Monza, che l’inchiesta non sia terminata e che ne vedremo ancora delle belle, anche se forse sarebbe il caso di dire delle brutte, considerato il contesto».
Chi li ha votati
Il focus si è infine spostato sulla popolazione: «A Seregno la gran parte dei residenti è costituita da brave persone, ma il comportamento complessivo della città è stato molto singolare. In 12 anni sono accaduti fatti gravissimi, penso ad esempio alla vicenda di cui è stato protagonista suo malgrado Luca Talice, ma nonostante questo gli elettori hanno sempre riconfermato la loro fiducia a chi amministrava e questo è quasi un caso da psichiatria. A Desio, ad esempio, di fronte ad una situazione analoga, ci fu una presa di coscienza molto forte e si voltò subito pagina in sede elettorale. Spero che ora vi sia lo spazio per una riflessione seria e che chi si è disinteressato si informi, ponendo le basi per un movimento di riscatto. La prossima amministrazione dovrà avere pulizia, lotta alla corruzione e lotta alla ’ndrangheta quali priorità».