È ancora fermo il cantiere dell’ospedale San Gerardo di Monza. In Regione – «con moltissima difficoltà» – si tenta di fare viaggiare all’unisono la società appaltante Infrastrutture lombarde e direzione ospedaliera. Entrambe hanno un legame stretto con il Pirellone, ma una direzione autonoma. Gli incontri con ciascuna delle due ci sono stati e proseguiranno. L’ultimo in ordine di tempo, martedì della scorsa settimana, ha avuto protagonista la direttrice generale del San Gerardo, Simonetta Cinzia Bettelini.
La numero uno del nosocomio cittadino ha ribadito davanti ai vertici della sanità quanto già aveva dichiarato il direttore sanitario al Cittadino: se ci sono ritardi, sono da imputare al concessionario costruttore che non ha chiuso i collaudi nei tempi debiti.
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La prossima settimana, sempre in Regione, i contendenti si troveranno per un confronto con i vertici della sanità lombarda. Resta sempre aperto il problema di chi pagherà i ritardi: il concessionario costruttore – che sostiene che i bandi avrebbero potuto essere emessi ben prima del 2 aprile – deve mantenere in cantiere otto persone che sovrintendano alla funzionalità degli impianti di luce, acqua, gas e aria condizionata. Ai loro stipendi si aggiunge il costo della guardiania.
Se va bene attrezzature e arredi verranno installati nel nuovo avancorpo, e nell’avancorpo esistente ristrutturato ex novo, ad ottobre. E fino a quella data non potranno essere eseguiti i traslochi dei reparti dal monoblocco nei nuovi edifici, come previsto dal cronoprogramma. In sostanza, fino ad allora, il cantiere è fermo: uno stallo che, partito da metà febbraio, arriva a contare altri sette mesi. La spesa «inutile» per il concessionario costruttore supera i 600 mila euro.