La Provincia sacrifica la scuola superiore di Brugherio per salvare il salvabile: è questa la via d’uscita individuata in via Grigna per far quadrare i conti di un bilancio sempre più in rosso. Per chiudere il preventivo, che dovrebbe essere presentato a fine ottobre, i responsabili dell’area vasta dovranno, innanzitutto, reperire i fondi per garantire fino a dicembre il trasporto pubblico locale: per evitare di tagliare corse e linee mancano 1.800.000 euro. Poi, però, dovranno colmare una voragine di 5.628.843 euro: per farlo chiederanno alla Cassa depositi e prestiti il permesso di mutare la destinazione di alcuni mutui accesi in passato per la costruzione dell’istituto di Brugherio e per la sostituzione dei serramenti del liceo scientifico Frisi di Monza. Le somme saranno dirottati verso la metrotramvia Milano-Seregno che assorbirà un totale, suddiviso in diversi anni, di oltre 18.000.000 di euro. I fondi già stanziati per quest’ultima opera, mai messa in discussione, saranno impiegati per evitare il dissesto finanziario.
Se gli studenti monzesi possono stare tranquilli dato che i lavori di manutenzione saranno realizzati con un finanziamento regionale, molto probabilmente i brugheresi dovranno abbandonare l’idea di poter avere una scuola superiore in città. La Provincia ha, infatti, avviato le pratiche per rescindere il contratto con l’impresa che alcuni anni fa ha effettuato lo scavo per le fondamenta. La voragine, nonostante una doppia posa della prima pietra, è rimasta aperta in quanto l’ente non è mai riusciuto a reperire i fondi per cominciare l’edificio. Già nel 2015 via Grigna ha chiuso il preventivo dirottando il mutuo su altri interventi: ora, però, compie un passo avanti precisando nel testo della delibera che utilizzerà in altro modo i 4.528.797 euro del mancato intervento dovuto «a rescissione contrattuale in corso».
Soluzioni alternative, par di capire scorrendo il documento, non se ne intravvedono dato che la Provincia finanzia lo Stato con oltre 56.600.000 euro che costituiscono l’87,55% dei 61.431.000 euro che stima di introitare nel 2016 attraverso l’RcAuto e l’Imposta di trascrizione.
Il contributo forzoso che gli enti di area vasta sono costretti a versare a Roma si somma ai tagli sempre più pesanti ai trasferimenti statali che per il 2016 dovrebbero ammontare a 2.000 milioni di euro a fronte dei 1.000 decurtati nel 2015 e dei 3.000 che dovrebbero sparire il prossimo anno. A conti fatti dalle casse centrali arrivano molti meno soldi di quelli che servono a garantire i servizi che la legge Delrio assegna agli enti intermedi quali la manutenzione delle scuole superiori e delle strade provinciali o l’assistenza agli studenti disabili. Il disavanzo, poi, si ingigantisce quando si passa al capitolo legato al trasporto pubblico locale che patisce più di altri la contrazione di risorse. L’assessore regionale Alessandro Sorte la scorsa settimana ha promesso un nuovo aiuto: «Nelle prossime settimane – commenta il vicepresidente di via Grigna Roberto Invernizzi – capiremo l’entità del buco e quali soluzioni adottare. Speriamo che il Pirellone intervenga per consentirci di far quadrare i conti».