«Se avremo due soldi li utilizzeremo per supportare gli studenti disabili che frequentano le superiori» e gli alunni con problemi sensoriali già a partire dai nidi: il presidente della Provincia Gigi Ponti cerca di rassicurare i genitori preoccupati che a settembre, a causa delle pesantissime difficoltà economiche, via Grigna possa non garantire il trasporto e gli educatori che affiancano in aula bambini e ragazzi.
Nei giorni scorsi dalla Provincia è partita una lettera indirizzata alle 430 famiglie dei ragazzi disabili che poche settimane fa hanno terminato l’anno scolastico. «L’integrazione in classe – precisa Ponti – rimane per noi una priorità assoluta da difendere»: le sue parole sono condivise dalla consigliera provinciale al Welfare Concettina Monguzzi e dal presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asl Maria Antonia Molteni. Nelle prossime settimane via Grigna adotterà le linee guida per l’attivazione dei servizi in favore degli allievi che saranno seguite a partire da settembre.
Il documento è atteso anche dai presidi che, come le famiglie, temono di rimanere soli nel cercare di garantire il diritto allo studio dei ragazzi. Il timore sale negli istituti professionali che accolgono il maggior numero di studenti in difficoltà: «Nessuno di noi – afferma la dirigente dell’Olivetti di Monza Pierina Pelliccioni – si è mai rifiutato di fare qualcosa, ma gli insegnanti da soli non possono riuscirci. La presenza degli educatori è indispensabile per garantire l’inclusione, ma noi dobbiamo avere i mezzi e gli strumenti adeguati per operare anche perché l’utenza diventa sempre più complessa: nelle classi aumentano anche gli alunni stranieri e quelli con disturbi specifici dell’apprendimento. Proprio per questo è necessaria la collaborazione di tutte le istituzioni».
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Le associazioni che riuniscono le famiglie dei ragazzi disabili non hanno ancora preso una posizione ufficiale in attesa di capire quello che accadrà a settembre: «Il trasporto – dice Manuela Colombo, presidente di Capirsi Down – dovrebbe essere garantito per tutta la prossima annata mentre i compensi per gli educatori sono finanziati fino a dicembre. Dopo dipenderà se la Provincia avrà le risorse per coprire il servizio: noi monitoreremo la situazione e se il diritto allo studio non sarà assicurato i genitori ricorreranno al Tar come hanno fatto in passato. Non è il primo anno che ci troviamo in queste condizioni: ogni estate non sappiamo se i fondi saranno confermati oppure no».