La denuncia di Hq Monza: «L’innesto della Sp 6 sulla Valassina è pericoloso»

LEGGI Il sopralluogo - Bene la fine vicina dei lavori della tangenzialina sulla Sp 6, meno bene la previsione per l’innesto sulla Ss 36-Valassina: «È pericoloso e causerà grandi code», dice l’associazione Hq Monza.
monza comitato san fruttuoso ingresso ss36
monza comitato san fruttuoso ingresso ss36 Chiara Pederzoli

Bene la fine vicina dei lavori della tangenzialina sulla Sp 6, meno bene la previsione per l’innesto sulla Ss 36-Valassina: « È pericoloso e causerà grandi code», dice l’associazione Hq Monza.

«Dopo ben 17 anni di attesa e di nostre ripetute sollecitazioni e proteste, non c’è dubbio che rappresentano un fatto positivo i lavori quasi finiti per la tangenzialina (variante SP6) dietro l’ospedale San Gerardo, collegamento diretto con la Valassina – scrive il comitato – È una strada strategica che drenerà una quota rilevante del traffico di mero attraversamento che oggi ingolfa la zona nord di Monza. Ma c’è un aspetto molto importante del tutto irrisolto: l’immissione dalla SP6 sulla SS36 avverrà su uno svincolo non solo inadatto, ma anche pericoloso».


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All’indomani del sopralluogo con cui è stato confermato il crono programma per il termine dei lavori della variante alla Sp 6 tra Monza e Lissone, previsti per novembre 2017 (e anche per prima per via Della Fortuna), il comitato che è stato protagonista anche delle lunghe battaglie per il tunnel di viale Lombardia richiama l’attenzione su una immissione che “si interseca in modo discutibile sul piano della sicurezza stradale, stando alle norme vigenti, con una uscita dalla SS36. Per entrare in Valassina, chi arriverà dalla SP6 dovrà dare la precedenza per tre volte, anche al traffico locale, utilizzando una rotonda di dubbia utilità e una corsia di immissione troppo corta”.

Lo svincolo è in territorio del Comune di Monza, al confine con Muggiò, e la viabilità è in parte di competenza dell’Anas.

Dice Isabella Tavazzi, portavoce dell’associazione HQMonza: «Siamo di fronte ad un classico italiano: problemi affrontati a compartimenti stagni, nessuna valutazione globale. Non ci vuole un esperto per capire che, una volta aperta la tangenzialina, si formeranno code all’innesto sulla SS36 e si accentuerà notevolmente quella che già oggi è una situazione di pericolo. A chi tocca intervenire? Crediamo competa al Comune di Monza in accordo con Anas, sentito il parere di Muggiò. Il tempo per farlo c’era e, se volessero darsi una mossa, ancora c’è».