«Gli incendi si sono sviluppati in aree per esperienza non utilizzate da spacciatori e tossicodipendenti. Siamo preoccupati perché secondo noi c’è qualche malintenzionato che ci sta mettendo alla prova». Lo ha detto il comandante della polizia locale, Mario Girelli, in un’intervista al Tg3 della Lombardia.
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Gli ultimi numeri dicono due in una settimana, tre in un mese. Ed è probabile l’origine dolosa degli incendi nell’area del parco sovracomunale: l’ultimo, nel weekend di Pasqua, ha bruciato quattro ettari di vegetazione tra Misinto, Cogliate e Barlassina nei Boschi di Sant’Andrea. Gli indizi: i roghi che si innescano di notte, in luoghi difficilmente raggiungibili, in corrispondenza di giornate ventose. Una miccia in condizioni di vegetazione secca.
L’ultimo è divampato nella serata di sabato intorno alle 22, le fiamme si sono fatte minacciose durante la notte e domenica ha reso necessario l’intervento dell’elicottero che in 18 lanci ha gettato circa 55mila litri d’acqua, ha fatto sapere l’ente.
All’inizio di aprile, i soccorsi che avevano spento un altro incendio sempre tra Misinto e Cogliate avevano trovato tre focolai, distinti e distanti fra loro. Anche in quel caso il rogo era scoppiato poco dopo le 21 nell’area di due ettari compresa tra l’anfiteatro di via della Pusterla e il bosco del Curato. I pompieri e i volontari antincendio avevano lavorato fino all’alba.
Già un paio d’anni fa, proprio in questo periodo, si contarono una decina di incendi sospetti, possibile opera di uno o più piromani. Nel 2017 si sono contati un episodio a Solaro e quattro nella zona di Sant’Andrea tra Cogliate, Misinto e Lazzate.