Inquinamento, ultimo avviso dell’Ue all’Italia per i limiti di Pm 10 non rispettati

Secondo avviso della Comunità europea sull’inquinamento: se l’Italia entro due mesi non introdurrà gli strumenti necessari per intervenire, finirà un’altra volta di fronte alla Corte europea di giustizia e si esporrà a nuove multe milionarie. In questo quadro c’è anche Monza e Brianza.
La concentrazione dell’inquinamento da Pm 10 in Italia e in Europa
La concentrazione dell’inquinamento da Pm 10 in Italia e in Europa Redazione online

L’Italia rimane tra le aree più inquinate d’Europa per polveri sottili. La Lombardia è ancora tra le regioni più intossicate dal pm10 in Italia. Monza e Brianza sono tra le peggiori della Lombardia. È questo il quadro in cui la Commissione europea ha inviato una lettera al governo con un parere motivato per sottolineare il mancato intervento nazionale nella riduzione dello smog.

Non è una lettera di gala: il parere motivato apre la seconda fase della procedura di infrazione della normativa europea – quella che, in sintesi, impone non ci siano più di 35 giorni all’anno di infrazione dei limiti stabiliti da Bruxelles.
Se l’Italia entro due mesi non introdurrà gli strumenti necessari per intervenire, finirebbe un’altra volta di fronte alla Corte europea di giustizia dell’Ue e si esporrebbe a nuove multe milionarie, come quella pagata sistematicamente dallo Stato per i mancati adempimenti. Nel 2016, scriveva il quotidiano il Tempo lo scorso luglio citando dati di Openpolis, l’Italia ha pagato 180 milioni di euro di sanzioni, in larga parte dovuto proprio a violazioni ambientali, come rifiuti e discariche. L’Italia risulta il Paese più inadempiente, con 642 ricorsi alla Corte europea dal 1952 a oggi: il 16.77% del totale.


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La nuova procedura è stata avviata per il superamento dei limiti giornalieri di pm10 in 30 diverse zone della nazione, includendo con la Lombardia Veneto, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Lazio e Sicilia.

In particolare sotto accusa ci sono 9 zone in cui i valori massimi vengono sorpassati anche nel totale annuale: Venezia-Treviso, Vicenza, Brescia, due zone della Pianura padana lombarda, Torino e Valle del Sacco (Lazio), Milano. Secondo il rapporto 2016 dell’Agenzia europea dell’ambiente, “nel 2014 il 16 % della popolazione urbana dell’Ue-28 è stato esposto a livelli di pm10 superiori al valore limite giornaliero Ue, mentre l’8 % è stato esposto a livelli di PM2,5 più alti del valore obiettivo Ue” e nel complesso l’inquinamento costa all’Italia – stando alle statistiche del 2013 – 66.630 morti precoci riconducibili proprio allo smog.

Lo scorso febbraio l’Europa aveva avvertito l’Italia anche su un altro fronte: l’inquinamento da biossido d’azoto , prodotto in gran parte dal traffico. Dodici zone italiane sono risultate fuori dai limiti previsti dalla normativa contintentale (ce ne sono anche in Germania, Francia, Spagna e nell’uscente Regno unito): le zone includono Roma, Milano e Torino.