È in ritardo ma arriverà. Il picco dell’influenza stagionale non c’è stato nel periodo delle festività natalizie quando si stima che si siano ammalati meno di un milione di italiani. C’è da aspettarsi invece che l’influenza metterà a letto quasi 4 milioni di persone nelle prossime settimane, perché – dicono gli esperti – gli effetti delle prime giornate fredde si registreranno intorno alla metà di febbraio.
La buona notizia è però che c’è ancora tempo per mettersi al riparo con la copertura vaccinale che si potrà richiedere fino alla fine di gennaio.
Dai primi dati forniti dalla Ats Brianza (ex Asl) le cifre sembrano confortanti e pare che si sia centrato l’obiettivo di vaccinare il 2% in più degli over 65 anni, rispetto all’influenza 2014-2015, come richiesto da Regione Lombardia.
Ha pagato una campagna di comunicazione che, per la prima volta, ha coinvolto alcuni comuni (a Monza lo stand della Asl è stato presente il giovedì in piazza del mercato) e altre affissioni che sono state predisposte nelle bocciofile della Brianza e presso i supermercati Esselunga del territorio.
«L’influenza non è sempre un banale malanno di stagione – spiegano gli esperti della Asl -a volte può sfociare in gravi complicazioni e gli ultrasessantacinquenni, le donne incinte, le persone affette da malattie croniche, i lattanti e i bambini nati prematuramente fino all’età di due anni sono i soggetti maggiormente interessati».
Secondo il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), l’influenza causa ogni anno in media 40mila decessi prematuri in Europa di cui circa 8mila in Italia. Sono le persone più fragili, quelle a maggior rischio di complicanze, le persone di età superiore ai 65 anni, soprattutto se affetti da altre patologie. La vaccinazione è gratuita per le categorie ad alto rischio (over 65, bambini e adulti con patologie, donne in gravidanza, ricoverati in lungodegenza).
La nostra Ats ha acquistato 128.040 dosi per un totale di 544.414 euro. Lo scorso anno sulle 178.011 persone over 65 del territorio la copertura vaccinale è stata del 60,10% pari a 106.987 persone. Nel 2008 si è registrato il picco di copertura on il 71,80% di vaccinati, mentre nel 2012 è la percentuale più bassa (53,06%).
Se l’influenza non ha messo a letto le persone più fragili ci ha pensato però l’inquinamento a congestionare il pronto soccorso e i reparti del San Gerardo come conferma Alberto Pesci, direttore della clinica pneumologica : «Anziani, cardiopatici, chi soffre di bronchiti croniche e i fumatori sono le persone più fragili nelle giornate in cui le polveri sottili hanno superato il livello consentito. Gli effetti dell’inquinamento si vedono non solo sull’apparato respiratorio, ma anche nelle malattie cardiache».
Le ultime settimane sono state di grande lavoro al pronto soccorso e nei reparti. «Al San Gerardo – spiega Pesci – abbiamo una terapia semi intensiva in pneumologia che è un fiore all’occhiello a livello nazionale. Con sei posti letto e l’utilizzo della ventilazione non invasiva siamo in grado di recuperare pazienti con serie difficoltà respiratorie in pochi giorni evitando l’intubazione e la rianimazione».
Le misure anti inquinamento? «Tutte valide, ma fanno poco – conclude Pesci- bisogna cambiare stile di vita e occorre che le scelte siano prese a livello globale, non solo locale».