Molto probabilmente è dovuto a un corto circuito scaturito dall’impianto elettrico di un appartamento al settimo piano, l’incendio che ha distrutto gli ultimi due piani di una delle Due Torri, i palazzi in edilizia mista popolare, comunale e privata che sorgono in via Bolivia a Paderno Dugnano.
Saranno le risultanze della verifica statica effettuata con la luce del sole nei giorni seguenti dai vigili del fuoco, a chiarire senza margine di errore, da dove è arrivata la scintilla che ha dato il via al rogo. Mancavano pochi minuti alle 20 di giovedì, quando alte fiamme e una colonna di fumo hanno iniziato ad uscire da porte e finestre, chiaramente visibili da tutto il circondario.
Sul posto sono subito giunti decine di mezzi di soccorso, i carabinieri, i vigili del fuoco, ambulanze, la polizia locale padernese e la protezione civile. Il passaggio davanti al luogo del rogo è stato chiuso al traffico: proprio i mezzi del Gor padernese sono stati posti a bloccare l’accesso da via Togliatti e in senso contrario, dal passaggio a livello-via Monte Sabotino.
Immediatamente, sotto il palazzo in fiamme si è creata una folla di gente, parenti e palazzolesi a decine che si sono accalcati lungo il cordone di sicurezza, mentre i soccorritori raggiungevano i piani alti del palazzo per prestare i primi soccorsi ai residenti. Lingue di fuoco hanno continuato a fare capolino dalle finestre anche diverse ore dopo l’allarme e lo spegnimento del rogo è stato fatto avvalendosi di scale e autopompe utilizzate fino a tarda serata. Alla fine delle operazioni di spegnimento e di soccorso, il bilancio per il palazzo di via Bolivia risulta pesantissimo: tutte le famiglie sono state fatte evacuare temporaneamente, almeno 14 persone sono state condotte a Niguarda e in altre strutture ospedaliere della zona per ricevere l’assistenza del caso.
Quattro i piani del palazzo dichiarati inagibili, tra i quali, i primi due direttamente interessati dal rogo. Non tutti i ricoverati hanno accusato un principio di intossicazione, ma almeno un paio di anziani sono stati fatti uscire per ultimi, soccorsi direttamente ai piani alti perché accusavano problemi respiratori. E poi sono stati accompagnati di sotto quando erano passate le 21. Sono stati fatti calmare e sono stati assistiti, prima di essere accompagnati in ospedale.
Le famiglie sfollate hanno passato la notte fuori, mentre nella sala giunta del municipio è stata istituita una unità di crisi per fare fronte alla situazione in evoluzione. Non ci sono feriti o ustionati e i danni sono limitati al principio di intossicazione. Ampiamente dopo la mezzanotte le famiglie erano ancora tutte in mezzo alla strada sotto il gazebo predisposto dalla protezione civile in via Bolivia, insieme al comandante del Gor Simone Segna, al sindaco Marco Alparone che ha provveduto a tranquillizzare i fuoriusciti. Presenti anche il vicecomandante della Polizia locale Paolo Betti, il tenente dei carabinieri Salvatore Marletta e il capitano di Desio Mansueto Cosentino. Non hanno fatto mancare il loro contributo gli assessori Boffi, Tonello e Di Maio, quest’ultimo palazzolese da sempre, che ha seguito l’intera emergenza dalle 20 fino a notte fonda. Nella stessa nottata gli abitanti dei piani dal quinto in giù sono stati fatti rientrare, gli altri fino all’ottavo hanno dovuto trovare un’altra sistemazione. Chi ha potuto, ha trovato alloggio presso parenti e conoscenti, gli altri sono stati ospitati nelle stanze del Motel Futura, la struttura alberghiera di Incirano all’uscita della Milano-Meda.