Giovanissimi, anziani, italiani e stranieri, ricchi e poveri: sono oltre 29mila gli scomparsi in Italia. Volatilizzati. E i “fantasmi” aumentano, oltre tremila in più in solo un anno, il 2013. Un’emergenza sociale. Tanto che il prefetto Vittorio Piscitelli, commissario straordinario del governo, ha annunciato l’intenzione di proporre ai vertici del Viminale un incremento degli organici delle forze di polizia che si dedichino a questo fenomeno. Una task force per dare risposte alle tante famiglie disperate che da giorni, mesi o anni non sanno più nulla dei loro cari. Dei 29.205 scomparsi, 10.049 sono italiani, 15.919 i maggiorenni. L’allontanamento volontario resta la ragione principale, ma ci sono anche casi di scomparse per malattia e solitudine o disturbi psicologici e sociali. O di stranieri che si allontanano dai centri ai quali sono stati affidati. Piscitelli ha annunciato anche la firma di un protocollo con la Federazione “Psicologi dei popoli” che offre assistenza alle famiglie degli scomparsi e proposto la stesura di un”libro bianco” sui “missing people”.
In Brianza si cercano ancora Paolo Antonio Marinaro, ottantenne scomparso a giugno dello scorso anno a Ceriano Laghetto. Ma la vicenda più misteriosa è quella che riguarda Geoffrey Page Barton, 46 anni, ricco imprenditore australiano in Italia da numerosi anni, scomparso il 21 novembre scorso. Abitava con la fidanzata a Rovenna, sul lago di Como, ma in Brianza aveva la sua attività, a Paderno Dugnano, la Imx, azienda che si occupa di spedizioni internazionali: 27 dipendenti, mai un licenziamento e affari che, nonostante la crisi, vanno bene. Il suo caso è stato ripetutamente seguito anche dalla trasmissione tv “Chi l’ha visto?”. Le ipotesi sul destino dell’imprenditore sono svariate: si pensa anche a un rapimento. Quel 21 novembre Geoffrey esce di casa alle 10.15, preleva al bancomat sotto casa 250 euro, denaro che lascia a casa. Poi sparisce. Era solito spostarsi con i mezzi pubblici, ma nessuno quella mattina sull’autobus sembra averlo visto. In Brianza si cela probabilmente anche il mistero della sua scomparsa: a Paderno non ci è mai arrivato, ma il suo telefono cellulare con il quale quella mattina ha soprattutto navigato in internet è rimasto acceso fino alle 19.15, agganciato per l’ultima volta da una cella telefonica di Seveso. La Procura ha aperto un fascicolo. Per ora contro ignoti.