Più di quattrocento persone hanno partecipato lunedì 23 maggio a Seregno alla fiaccolata antimafia promossa dal coordinamento di Monza e Brianza di Libera, con il supporto di altre associazioni, con tema “Liberiamo Seregno dalle mafie”. È stata organizzata in occasione del ventiquattresimo anniversario della strage di Capaci, che costò la vita ai magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e agli agenti della loro scorta.
La scelta della sede è stata motivata dagli organizzatori dall’esigenza di un contrasto alle infiltrazioni mafiose sul territorio, emerse con la recente chiusura di due bar, il “Tripodi pane e caffè” di piazza Vittorio Veneto e “La Torrefazione” di corso del Popolo, e il sequestro di un terzo, il “Caffè del corso” di corso del Popolo.
L’appuntamento è stato disertato dal sindaco Edoardo Mazza, che alla vigilia aveva annunciato l’impossibilità a presenziare a causa di una concomitante cena con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, ricordando comunque di non essere stato invitato.
«Ma noi – ha sottolineato strada facendo Valerio D’Ippolito, referente di Libera Monza e Brianza – manteniamo un atteggiamento prudenziale verso chi deve dare spiegazioni su quel che è accaduto in questa città negli ultimi dieci anni».
Il corteo ha preso le mosse dal cinema Roma di via Umberto I e ha attraversato una buona porzione del centro storico, transitando davanti anche agli esercizi pubblici interessati dai provvedimenti recenti. Tra i cori intonati prima del ritorno al cinema Roma, i più significativi sono stati: «Fuori la mafia da Seregno» e «Giovanni Falcone è qui con noi, le sue idee non moriranno mai». Poi è stato proiettato il film “Era d’estate”, per la regia di Fiorella Infascelli, che racconta l’estate vissuta all’Asinara per motivi di sicurezza nel 1985 da Falcone e dal suo collega Paolo Borsellino, osteggiati da una burocrazia connivente nella preparazione del maxiprocesso contro Cosa Nostra.