Oltre un migliaio le persone che nel pomeriggio di lunedì sono arrivate alla chiesa di Santa Margherita di Paina di Giussano per dare l’ultimo saluto al piccolo Thomas, il bimbo di due anni ucciso dal padre Michele Graziano martedì scorso insieme alla sorella Elena. Presente alla cerimonia la mamma, Valentina Neri e tutti i suoi parenti. Sul carro funebre tanti fiori, una corona dell’Esselunga, dove Valentina lavora e dell’amministrazione comunale. Non sono intervenuti, come da richiesta della madre, i parenti del padre.
La cerimonia è stata celebrata da don Norberto Donghi, responsabile della comunità pastorale San Paolo. Erano presenti tutti i sacerdoti della comunità, il sindaco Gian Paolo Riva con il gonfalone del Comune a lutto. Dure le parole di don Norberto nell’omelia: «Oggi, siamo tutti partecipi di un’esperienza tremenda. Nulla di quanto umanamente è possibile, è così grave come la morte innocente di un bimbo, addirittura ucciso da chi avrebbe dovuto proteggerlo e farlo crescere. La televisione ogni tanto riporta fatti drammatici simili a questo…ma ci sembrano così lontani, così impossibili che possano accadere nella nostra città, nella nostra famiglia. È il mistero del male che ci presenta la sua faccia più tremenda, più oscura ed incomprensibile. Follia, violenza barbara e cieca, tradimento di un ruolo, tutto in quel gesto, che quella sera ha tolto la vita ai piccoli Thomas ed Elena. La morte, cari amici, diciamocelo con franchezza, non è mai la soluzione. Oggi, in questo tempo così disperato, qualcuno potrebbe pensarlo. Qualcuno potrebbe ammetterlo, come estremo espediente al dramma della vita. Non è così. Non può essere così. C’è sempre una speranza. C’è sempre una via d’uscita».
La piccola bara bianca, all’uscita, è stata accompagnata dal volo di colombe e dal lancio di palloncini. L’amministrazione comunale, che ha dichiarato una giornata di lutto cittadino, ha deciso di donare alla famiglia il posto al cimitero della frazione.