Immagini da fare accapponare la pelle: bagni trasformati nel rifugio dei tossicodipendenti che qui si riuniscono e si iniettano la dose passandosi la siringa. Siringhe abbandonate sul pavimento e sul lavandino, mozziconi di sigarette gettati per terra, avanzi di una cena frugale a base di brioche e patatine, sangue schizzato sulle pareti e il water riempito di carta igienica, contenitori delle siringhe e assorbenti. E persino una busta con dentro 50 euro, forse dimenticata dal pusher prima di fuggire disturbato dall’arrivo di qualche viaggiatore.
Questa è la fotografia dei servizi igienici della stazione di Monza. Le fotografie ci sono state inviate da un nostro lettore che frequenta quotidianamente lo scalo cittadino ed è stanco e schifato dalla stato di degrado che da alcune settimane c’è nei bagni, sia quello delle donne sia quello degli uomini.
Negli ultimi giorni poi la situazione è degenerata. Una delle porte del bagno delle signore è stata divelta, rendendolo inagibile a meno che non so voglia essere osservate dalla banchina, sono state rotte anche le maniglie per aiutare i disabili a sollevarsi, le assi del bagno alcune settimane fa sono state divelte e buttate sui binari. Chi alza la voce rischia grosso: un operaio che lavora in stazione e aveva ripreso alcuni tossicodipendenti che avevano lasciato il bagno in condizioni pietose è stato minacciato con la siringa.
«Non ne possiamo più, è peggio che negli anni Settanta – ci spiega il lettore che ci chiede l’anonimato – è da circa un mese che i tossicodipendenti per iniettarsi la dose si rifugiano nei bagno, lasciando poi lo spettacolo indecoroso che vi ho fotografo». In alcuni momenti della giornata meglio evitare i bagni della stazione. «Da mezzogiorno in poi se avete bisogno dei servizi andate altrove. Tossicodipendenti e spacciatori iniziano a lavorare a quell’ora. Poi la sera la situazione degenera e la mattina gli addetti si trovano di fronte a bagni peggio di quelli delle stazioni più malfamate». I tossicodipendenti non hanno paura: anche in pieno giorno si chiudono in bagno per iniettarsi la dose. «Uomini nel bagno delle donne – prosegue – Ma anche gruppi di tre o quattro ragazzi e ragazze che si rintanano anche per mezz’ora dentro un bagno. Negli ultimi giorni è un costante intasare i wc gettandovi rotoli di carta igienica». Non hanno ritegno, non hanno vergogna. «Fatti i comodi loro abbandonano le siringhe per terra – aggiunge – Entrare nei bagni è un rischio, non solo per quello che trovi ma anche per chi potresti trovare».
«Da quando è stato chiuso il locale che era diventato rifugio di sbandati la situazione, come previsto, è notevolmente migliorata. I passeggeri che transitato in stazione sono più sereni: riceviamo un numero decisamente inferiore di segnalazioni, a riprova che la misura adottata è valida». Questa la risposta della Polfer della stazione che invita a non creare inutile allarmismo rispetto a una situazione perfettamente sotto controllo «tenendo conto che si tratta comunque di una stazione ferroviaria dove transitato ogni giorno migliaia di persone». Un aspetto, quest’ultimo, che si riflette anche sull’utilizzo e le condizioni dei bagni, servizi pubblici e in quanto tali non paragonabili a quelli di un hotel a cinque stelle. Se la situazione all’interno della stazione sembra più tranquilla, lo stesso vale anche per l’esterno dove le forze dell’ordine continuano i loro tradizionali presidi.
E anche in questo caso la chiusura del “fortino” ha rappresentato un aspetto positivo: i raduni di stranieri proseguono sui lati Binario 7 piazza Castello e via Arosio, ma sono costantemente monitorati.