Iwc, ovvero International waterbirds census. In Italia il “Conteggio internazionale degli uccelli acquatici” è arrivato solo nel 1985: ha compiuto da poco trent’anni. A livello internazionale, però, si pratica da esattamente mezzo secolo: la sua prima edizione risale al 1957 e ogni anno, da allora, ha chiamato a raccolta appassionati e universitari, dilettanti e professionisti: più di quindicimila in tutto il mondo.
A realizzarlo all’interno del parco di Monza anche quest’anno ci ha pensato lo studioso di fauna locale Matteo Barattieri, rilevatore per la zona del progetto che, a livello mondiale, si propone di scattare una fotografia sullo stato di conservazione degli uccelli acquatici.
A meta gennaio, Barattieri, munito di taccuino per prendere appunti, binocolo, pazienza (tanta) e guida di riconoscimento – regola numero uno: mai farsi trovare impreparati perché può sempre essere possibile, infatti, imbattersi in qualche nuova specie – ha fatto da spola tra il laghetto della Villa reale, quello della Valle dei sospiri e il tratto di Lambro che scorre tra le mura del polmone verde della città. I risultati raggiunti in circa tre ore di osservazione? In linea, secondo l’esperto, con le aspettative. E nessuna sorpresa “esotica”.
«Poche le anatre al laghetto della Villa: solo una quindicina i germani reali – racconta – Il numero complessivo, però tra laghetto e Lambro, è più alto rispetto agli ultimi due anni: siamo a quota 125. Nel 2015 ne avevo contati 74 e 2014 erano 83. I gabbiani non hanno ripetuto gli acuti del 2015, quando erano oltre 200: il totale si ferma solo a 39. Le belle e coloratissime anatre mandarine sono, invece, appena 21: sono lontani i tempi in cui se ne contavano più di 40».
Il che non è positivo. «È un peccato – aggiunge Barattieri– perché si tratta di una delle popolazioni più importanti per la specie in Italia: ormai naturalizzata, la mandarina, infatti, ha tra i suoi pochi luoghi di riproduzione italiani proprio il nostro parco».
I dati raccolti sono utili anche per determinare il numero di individui abbattibili per quelle specie prese di mira dai cacciatori: «Se dovessimo contare un numero troppo basso per una certa specie di individui – precisa ancora lo studioso – Allora potrebbe essere necessario aggiustare i parametri venatori».
Il periodo prescelto per la conta è sempre il mese di gennaio, indicativamente nel periodo compreso tra l’8 e il 24: date che non sono scelte a caso, ma che, ovviamente, corrispondono all’intervallo più freddo dell’anno, quello durante il quale gli animali tendono a muoversi di meno. E a essere più facilmente censiti. Il parco di Monza è stato inserito nell’elenco dei luoghi di interesse per la rilevazione solo nel 2002. Hanno giocato a suo favore l’ampia estensione di aree ricche d’acqua e la presenza di una consistente avifauna acquatica.