“La vita non si deve scartare così facilmente, è sempre piena di sorprese e la ricchezza delle emozioni che ci regala si deve vivere fino all’ultimo momento. Non sarà certo una strada comoda e bella, ma piuttosto un sentiero scomodo. Ma presto scoprirete che vivere è bello(…)”.
Sono le parole che Luigi Picheca, 60 anni, da dieci malato di Sclerosi laterale Amiotrofica ha scelto di scrivere e dedicare a tutte le donne e gli uomini che non hanno paura della vita. Sono parole che lui, ospite da due anni del Centro Slancio di viale Cesare Battisti, ha scritto andando a selezionare ogni singola lettera con il solo movimento degli occhi.
Del resto la Sla lo ha costretto immobile su una sedia a rotelle, ma gli ha lasciato una mente lucida e un cuore grande.
Sabato pomeriggio, nel corso della festa per i due anni del centro Slancio che a Monza si occupa di stati vegetativi, malati di Sla e Hospice, Luigi Picheca è stato al centro della festa.
Ha ricevuto la tessera di giornalista dall’Ordine dei giornalisti di Milano e ha presentato il suo libro “Orizzonti imprevisti” che raccoglie gli scritti pubblicati negli ultimi due anni sulla rivista “Dialogo”.
«Luigi è una scommessa vinta – ha raccontato Roberto Mauri, direttore della struttura – il nostro compito non è solo dare un sevizio migliore, ma dare significato a chi vive qui e ai propri familiari».
Alla festa ha parteciapto anche una delegazione biancorossa del Monza 1912 formata dal presidente Nicola Colombo, dal direttore sportivo. Filippo Antonelli, da Mister Salvioni e dai giocatori Gianluca Soragna, Ivo Molnar, Paulo Sokoli e Francesco D’Angelo. Presenti anche il sindaco Roberto Scanagatti e l’arciprete monsignor Silvano Provasi.
Si è creata nella sede di Slancio una vera comunità, una grande famiglia che riunisce pazienti e familiari. Così ha raccontato senza retorica il padre di un ragazzo in stato vegetativo, così ha ripetuto Fabiola, compagna di un malato di Sla che non ha mai perso il sorriso.
A Slancio si “impara dai pazienti” come ha ricordato Roberto Magnoni, direttore sanitario della struttura: «Quando Luigi mi dice che “è felice”, quando vedo il suo sorriso e la sua gentilezza capisco che il nostro compito di medici e sanitari è quello di far star bene i nostri pazienti, così da permettere a persone come Luigi di sentirsi al sicuro e sfidare così il mare agitato della vita. Magari scrivendo i propri pensieri».
Duecento i ricoveri di stati vegetativi in due anni e il 10% ha avuto un deciso miglioramento. Una sessantina i posti letto per malati di SLA , 11 quelli destinati all’Hospice.
La struttura di quasi 5 mila metri quadri è stata inaugurata il 18 gennaio 2014, è costata 11 milioni di euro. Ad oggi sono stati raccolti 2 milioni 350 mila euro e 490 mila solo nel 2015.Per sostenere il progetto: www.progettoslancio.it
I progetti per il futuro? «Uno sportello per dare assistenza ai malati di Sla assistiti a domicilio- spiega Mauri- e l’uso della realtà aumentata per il recupero degli stati vegetativi».