L’arcorese Daniele Spagnuolo, che sul web sta mietendo successi per le foto del modellino della macchina di Senna sul circuito di Montecarlo, ha ricevuto un grande regalo: farle fare il giro sull’autodrommo di Monza.
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Migliaia di apprezzamenti sui social network e interviste sulla stampa nazionale e brasiliana grazie ad una sconfinata passione per il pilota Ayrton Senna. Daniele Spagnuolo, 28enne di Arcore, è diventato un fenomeno del web dopo aver pubblicato alcune fotografie scattate a Montecarlo in cui ritraeva un modellino della McLaren guidata da Senna nel 1989. Per continuare il progetto fotografico e in occasione dell’apertura della mostra “Ayrton Senna. L’ultima notte” ideata da Ercole Colombo e Giorgio Terruzzi, l’Autodromo Nazionale Monza ha permesso al giovane di entrare nel circuito più veloce della Formula 1.
Le originali fotografie sono state condivise dalla fanpage ufficiale di Ayrton Senna con oltre 6 milioni di fan e il museo del campione a San Paolo ha richiesto a Spagnuolo gli scatti per conservarli nell’archivio privato. Giornali e televisioni si sono così interessati alla curiosa storia, portandola a conoscenza del grande pubblico. Prosegue il giovane: «Non mi sarei mai aspettato un simile riconoscimento. Avevo scelto Montecarlo perché è la pista dove Senna ha trionfato maggiormente. Sono però legato sentimentalmente a Monza dove, dall’età di 4 anni, non ho mai perso un Gran Premio».
L’Autodromo Nazionale Monza ieri ha voluto regalare a Daniele Spagnuolo un’esperienza unica. Il podio e la pista, dove la prima settimana di settembre si correrà il Formula 1 Gran Premio d’Italia, sono state eccezionalmente aperte per consentire al ragazzo di scattare alcune foto con il modellino della monoposto Lotus 98T condotta da Ayrton Senna nel 1986. «A mio parere, la più bella che ha guidato», prosegue il 28enne che non si è lasciato sfuggire l’opportunità di visitare la mostra dedicata al campione aperta recentemente nel Museo della Velocità.
«Ho già visto l’esposizione due volte e ho iniziato a leggere il libro di Giorgio Terruzzi, da cui la mostra ha preso spunto, proprio in treno mentre raggiungevo Montecarlo. La consiglio a tutti», conclude Spagnuolo