Non basta l’allarme smog per la Lombardia: le scarse piogge registrate negli ultimi due mesi stanno seriamente preoccupando gli agricoltori della Regione. Già negli ultimi giorni dell’anno la Coldiretti aveva diffuso i dati dell’Osservatorio agroclimatico Mipaaf che segnalavano da novembre a fine dicembre il 60% di pioggia in meno sul territorio regionale. «Novembre e dicembre – spiegava la Coldiretti regionale – sono diventati i mesi più secchi del 2015 con una media di appena 15 millimetri di precipitazioni contro i 39 millimetri medi dell’ultimo semestre». L’anno scorso a dicembre erano caduti 70,4 millimetri, adesso siamo a meno di 5 millimetri. «Praticamente una brinata – spiega Ermes Sagula, responsabile centro assistenza imprese della Coldiretti lombarda – le preoccupazioni maggiori sono per i livelli dei laghi e dei bacini di montagna che dovranno fornire poi l’acqua nei prossimi mesi alla ripresa dell’attività agricola».
Per la mancanza di pioggia i grandi laghi sono svuotati fino ai tre quarti su livelli addirittura peggiori dei mesi estivi con la percentuale di riempimento che va da appena il 27,5% per il lago Maggiore al 35,2 % per il lago di Garda fino al 45% per quello di Iseo. Il lago di Como – spiega Coldiretti Lombardia – è a meno 33,5 centimetri di altezza idrometrica contro i 43,3 della media storica con un deficit di 70 centimetri, il lago Maggiore è a 5,6 centimetri contro una media di quasi 100, il Lago di Garda è a 59,3 contro una media di 86,6 e il lago di Iseo a 32,9 contro una media di 64,3 centimetri di altezza media storica. Inoltre –spiega la Coldiretti Lombardia – l’assenza di precipitazioni di rilievo impedisce una almeno parziale pulizia dell’aria peggiorando la situazione nelle città, ma anche lungo le principali arterie stradali e autostradali, mentre nei campi cresce il timore che nei prossimi mesi si possano verificare bombe d’acqua o violente grandinate. «Il cambiamento climatico – spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia – genera eventi meteo sempre più estremi a causa delle temperature che si alzano accumulando nell’atmosfera energia termica da scaricare poi al suolo. Per gli agricoltori è sempre più complesso programmare le semine, irrigare i campi e difendere colture e sistema idrico territoriale».
Finiva male il 2015 e inizia male il 2016, quando sempre Coldiretti ha rilevato dati preoccupati sulle acque lombarde: al Ponte della Becca a Pavia il Po è in discesa con meno 3 metri sotto lo zero idrometrico «confermando una tendenza iniziata già a dicembre 2015 e che si aggiunge al -60% di pioggia registrato nell’ultimo bimestre dello scorso anno». Il lago di Como registra -36,5 centimetri contro -28,5 di Natale, il lago Maggiore ha uno scarto negativo di oltre 96 centimetri rispetto alla media storica, il Garda è a 59,5 centimetri di livello contro i 61,4 di Natale e l’Iseo è a 26,2 centimetri contro i 38 di Natale e i 63 di media.
Preoccupazioni confermate anche dalla Regione Lombardia.«I livelli del fiume Po e di altri corsi d’acqua lombardi, cosi’ come quello dei nostri laghi – dice Viviana Beccalossi, assessore al territorio della giunta Maroni – preoccupano. Proprio per questo se tale criticità dovesse persistere farò in modo che tutti i soggetti interessati si siedano intorno a un tavolo per pianificare la gestione delle acque per l’irrigazione, proponendo che, anche a livello nazionale, si inizi subito ad affrontare una situazione potenzialmente gravissima per l’agricoltura e più in generale per il settore agroalimentare».
Il Pirellone sta monitorando la situazione e confida nelle piogge attese per i primi giorni dell’anno.