Dopo il maltempo, le polemiche tra Verano Brianza e Carate

Fango e polemiche tra paesi confinanti dopo l’ondata di maltempo della scorsa settimana in Brianza: Verano se la prende con Carate e con il Parco delle fontanelle.
Agliate 28 giugno 2017, tarda mattinata
Agliate 28 giugno 2017, tarda mattinata Signorini Federica

«Questa volta mandiamo i danni al Comune di Carate». A parlare è il sindaco di Verano Brianza, Massimiliano Chiolo; mentre la fattura delle spese è quella compilata per provvedere alla pulizia di via Garibaldi dopo il fiume di fango, sassi e rami che nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 giugno ha inondato la carreggiata scendendo fino al ponte di Agliate.
Maggiore indiziato (assieme ai nubifragi) è il Parco delle fontanelle che si estende interamente sul territorio di Carate Brianza, incastrato tra la Sp6 e via Garibaldi.

L’area verde ha una conformazione tale da allungarsi in discesa verso la porzione veranese della via Garibaldi, poco dopo il curvone che nel giro di un centinaio di metri porta sul ponte di Agliate, di nuovo caratese.

«La questione è annosa, abbiamo fatto incontri su incontri ma notiamo una particolare inerzia degli uffici caratesi – Chiolo punta il dito -. Anche se il sindaco ha fatto grandi promesse, qui non si è visto ancora nulla».

Ciò che è successo pochi giorni fa è la ricorrenza di un episodio che i cittadini della zona conoscono molto bene (tanto che nel 2013 c’era stato il crollo di un muretto, finito con un parziale rimborso del proprietario veranese da parte del suo Comune): «È così tutte le volte che piove tanto. Dal “rondò”, noi chiamiamo così il curvone su via Garibaldi, scendono fango, sassi, acqua in abbondanza».

Fortunatamente, di danni gravi alle abitazioni – su entrambi i Comuni – non ce ne sono stati ma si è dovuto fare i conti, in piena notte, con allagamenti dei cortili, disagi e sporcizia da allontanare dagli usci. Prima e dopo il ponte che passa sul Lambro, ingrossato ma non esondato.

Il fiume di acqua, alimentato dalle abbondantissime piogge, si è generato sul punto più alto del Parco delle fontanelle e ha seguito il naturale declivio del terreno, portando con sé tutto ciò che ha trovato sia nel letto del rigagnolo che sempre scorre nel parco, sia lungo il sentiero in discesa che dal cuore dell’area verde porta su via Garibaldi.

«La griglia che si trova poco prima del confine del parco non viene manutenuta: dovrebbe tagliare le acque in discesa ma va a finire che la puliamo sempre noi quando capitano episodi del genere – spiega Chiolo -. Abbiamo chiesto a Brianzacque di allargare il diametro del tubo che da questa griglia scarica nel Lambro, e ci hanno detto che lo metteranno in programma». Ma non è solo questo il punto: «Il 4 aprile ho convocato una riunione con Brianzaque e Parco della Valle del Lambro: il Comune di Carate non si è presentato. Il Parco si è detto disponibile per progettare una delle soluzioni per affrontare il problema, vale a dire il contenimento degli argini del rigagnolo esistente, così che non si eroda materiale ogni volta. Ma è Carate a dover investire su questo». In generale, poi, «manca manutenzione».

Secondo Chiolo, Paoletti: «Deve dire cosa intende fare. Perché più che mettere a sedere tutti gli enti interessati intorno a uno stesso tavolo, io non so che fare». Sull’ipotesi (che sembrerebbe risolutiva) vasca volano? «Sarebbe una delle soluzioni identificate, ma in questo caso la manutenzione sarebbe ancor più essenziale, che altrimenti i danni si accrescerebbero».

Oltre agli allagamenti fangosi ad Agliate, i giorni scorsi hanno visto numerosi danni in giro per il territorio. Nella notte tra martedì e mercoledì, una pianta sradicata ha colpito un’auto parcheggiata fuori dal centro sportivo di Verano. A Carate sono finite sott’acqua piazza Risorgimento e la zona industriale, così come molte abitazioni private. Un albero è stato squarciato da un fulmine nel parco di via dei Gaggioli, mentre le forti raffiche di vento che hanno accompagnato le precipitazioni hanno rotto numerosi rami o alberi interi.