Il convegno sul tema: “Donne in cammino: percorsi e testimonianze”, si è tenuto sabato 11 marzo a presso l’Urban Center di Monza, in occasione delle celebrazioni per la Giornata Internazionale della Donna, promosso dalla sezione locale della UPF Universal Peace Federation insieme alla Casa delle Culture, al Comune e alla Provincia di Monza.
Nell’occasione ci sono state figure femminili di spicco nei rispettivi campi, che hanno arricchito il convegno con le testimonianze dei loro percorsi e impegni. Significativa la presenza di Cherubina Bertola, Vicesindaco di Monza, che ha iniziato con i saluti da parte delle istituzioni per poi dare uno spaccato del valore della Giornata della Donna, ripresa anche da Carlo Chierico, presidente della UPF monzese, quando ha voluto ricordare Salvatrice Benincasa, giovane siciliana entrata nella Resistenza a Milano ed uccisa a vent’anni dai nazifascisti proprio a Monza, e chiedendo al numeroso pubblico presente di osservare un momento di silenzio per commemorare tutte le donne vittima di violenze.
Dopo questo intenso e commovente momento, sono iniziate le relazioni, a partire da Wesam El Husseyni, giovane mamma di origini egiziane ma oramai italiana, che ha parlato della vita della donna in Egitto, molto diversa a seconda che si viva in grandi città come Il Cairo, dove si incontrato tante donne manager impegnate negli affari come nel sociale, o piccoli centri, ma non dissimile da quello di tante donne contemporanee europee. Importante il contributo dell’on. Roberto Rampi, che ha parlato del ruolo della politica, evidenziando che esiste anche una pratica di “buona politica” fondamentale per la vita dei cittadini, ed avendo partecipato al summit mondiale tenutosi a Seoul, in Corea del Sud, promosso dalla UPF Internazionale, che ha visto la presenza di alcune centinaia di parlamentari, impegnati nel promuovere la nascente Associazione dei Parlamentari per la Pace, assolutamente trasversale ai partiti politici di appartenenza, rimarcando l’attività dei coniugi Moon, fondatori della UPF, nell’operare per la pace nel mondo.
Tra le prime relatrici Cecilia Strada, Presidente di Emergency, che ha commosso la platea nel dare uno spaccato di cosa voglia dire in pratica curare i feriti di guerra, dell’emozione che attanaglia i volontari di Emergency quando nei loro ospedali da campo arrivano bambini con gravi mutilazioni, con ferite nello spirito, oltre che nel corpo, che si porteranno dietro tutta la vita. Cecilia Strada inoltre si è soffermata sul Premio Sunhak per la Pace 2017 appena concesso a suo padre Gino Strada e alla dottoressa afgana Sakena Yacoobi, quest’ultima per l’attività educativa portata avanti con i profughi del suo Paese, anche a rischio della propria vita.
Molto intensa, anche se di altro genere, la testimonianza di alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, che ha parlato del valore della pratica dello sport anche come veicolo educativo per i giovani. Suor Agnese Roveda, missionaria del PIME, ha raccontato della sua esperienza di 8 anni presso un villaggio in Amazzonia, in una realtà povera e completamente diversa da quella occidentale, dove però si portano avanti valori spirituali forti e condivisi.
Le altre relatrici sono state. l’on. Elena Centemero, impegnata sulle tematiche della buona scuola; Margherita Brambilla, Assessore del Comune di Agrate Brianza, che raccontato in maniera anche ironica le sue vicissitudini nel portare avanti il suo impegno di donna impegnata in politica con gli impegni familiari e di mamma di 3 figli, la giornalista Monica Guzzi, la campionessa regionale di mezza maratona Chiara Rossi, Maria Grazia Vaticano, che ha voluto stimolare tutti i presenti ad impegnarsi nel volontariato attivo, portando il suo esempio personale e concreto, la dottoressa Anna Maria Mussato, esponente della Federazione delle Donne per la Pace, che ha illustrato l’attività della sua associazione.
Un’intera mattinata di testimonianze e racconti di vita che hanno colpito il pubblico presente, sempre attento a sottolineare con sentiti applausi le varie voci, conclusasi con il desiderio di rivedersi ed incontrarsi ancora, per proseguire un percorso insieme di donne in cammino, che vogliono lasciare la propria impronta nella società.