Un solo colpevole per il disastro della Lombarda Petroli del febbraio del 2010. Si tratta del 41enne G.C., monzese, custode dell’ex raffineria di Villasanta condannato in contumacia (non si è mai presentato al processo) a 5 anni per disastro doloso, compiuto in concorso con ignoti. Assolti dalla medesima accusa con formula piena, invece, i due petrolieri brianzoli, i cugini Giuseppe e Rinaldo Tagliabue, proprietari della Lombarda, e l’ex direttore di stabilimento Vincenzo Castagnoli.
Lo hanno stabilito mercoledì pomeriggio i giudici del tribunale di Monza, al termine del processo di primo grado. Un disastro dunque senza mandanti nè movente. Giuseppe Tagliabue è stato condannato ad un anno per i soli reati fiscali con pena sospesa. Sorridenti gli imputati, che hanno lasciato il palazzo preferendo “mantenere il consueto riserbo”.Resta aperto un interrogativo sulla possibilità che il custode condannato possa pagare i risarcimenti milionari stabiliti a favore di 10 parti civili, fra cui il Ministero dell’Ambiente, le regioni Lombardia ed Emilia Romagna, i comuni di Monza e Villasanta, la società Brianzacque.
I fatti: la notte fra il 22 e il 23 febbraio 2010, una marea nera invase il piazzale dell’ex raffineria brianzola (negli anni trasformata in deposito di carburanti), e si insinuò negli scarichi fognari fino al depuratore di San Rocco, per poi scivolare nel Lambro e confluire nel Po. Le indagini del Noe dei carabinieri, si indirizzarono verso la proprietà, e l’esigenza coprire degli ammanchi di carburante, la cui fuoriuscita non era stata registrata all’agenzia delle Dogane, in vista di una verifica fiscale prevista di lì a breve. Un’accusa che la procura sostiene tuttavia senza prove lampanti avvalendosi delle testimonianze di alcuni lavoratori e dall’aver già ottenuto in udienza preliminare due condanne con patteggiamento (un anno e 6, e un anno e 8 mesi, solo per reati contabili) a carico di due ex dipendenti. Ieri la sentenza.