L’impresa che al momento dell’affidamento non esisteva avrebbe avuto in gestione i servizi per la riabilitazione. Faceva capo a Maria Paola Canegrati, in carcere per corruzione. L’ospedale di Vimercate è pronto ad annullare l’appalto per presunti favoreggiamenti .
L’imprenditrice è finita in carcere lo scorso 16 febbraio per corruzione nell’ambito dell’inchiesta della procura monzese che ha mandato in carcere anche Fabio Rizzi, il consigliere regionale leghista uomo di riferimento della sanità al Pirellone.
Il nuovo filone d’indagine – di cui ha riferito i particolari il Corriere della sera nelle pagine milanesi – nasce da un esposto presentato in Procura a fine ottobre da Giovanna Ceribelli, il revisore dei conti di Bergamo che ha fatto esplodere l’inchiesta denominata Smile. Dopo la segnalazione della commercialista, si è messa al lavoro anche la commissione d’indagine del Pirellone guidata dall’ex generale della Guardia di Finanza Mario Forchetti.
Sotto la lente è finito il bando vinto dalla società Salus, che ha come legale rappresentante proprio la Canegrati, per occuparsi delle cure di riabilitazione dei pazienti dell’ospedale, nella palazzina antistante il complesso ospedaliero, costruita con 2 milioni di euro di soldi pubblici. Quando il 26 ottobre 2010, racconta il quotidiano di via Solferino, l’azienda si presentò al sopralluogo obbligatorio per partecipare alla gara, la società stessa, in realtà, non era ancora nata.
“La Salus services srl — scrive Ceribelli — verrà costituita solo il 3 novembre 2010 e vincerà la gara, in quanto le altre aziende partecipanti non presenteranno offerte, ma presteranno i propri servizi alla Salus stessa”.
La Ceribelli, nelle scorse settimane, ha annunciato l’intenzione di candidarsi per entrare nell’Autorità anticorruzione creata dal governatore Roberto Maroni: “Il motivo per cui da anni mi batto per scovare gli appalti sporchi? È perché i soldi della corruzione sono rubati alle cure dei pazienti- aveva dichiarato la Ceribelli- Ma adesso sono convinta che ci sia finalmente l’occasione per sconfiggere il sistema marcio della Sanità. È per questo che ho deciso di partecipare al bando del Pirellone”.
Sul fronte dell’indagine, gli indagati principali continuano a restare in carcere. Settimana prossima, il pubblico ministero Manuela Massenz dovrebbe interrogare la Canegrati a San Vittore. Mentre entro i primi di maggio è attesa la richiesta di giudizio immediato da parte della procura.